In attesa del 20esimo anniversario dalla morte di Walter Chiari, il Festival del Cinema Europeo di Lecce diretto da Alberto La Monica, ha voluto dedicare una giornata al grande attore di origini pugliesi con un omaggio a cura di Tatti Sanguineti.
“Walter Chiari e la Puglia. Filmati indeti, racconti e sorprese” ha ripercorso la straordinaria carriera di uno dei più grandi testimoni della scena televisiva, teatrale e cinematografica del nostro Paese. Al centro del ricordo anche il mitico personaggio Sarchiapone diventato parte dell’immaginario collettivo di intere generazioni
Renzo Arbore ha volute così ricordare Walter Chiari: “In una scuola fantastica per comici o umoristi, il Sarchiapone dovrebbe essere argomento obbligatorio della prima lezione. Il meccanismo del classicissimo consiste nel parlare di una cosa che non esiste, arrampicandosi anche sugli specchi. Il Sarchiapone si presta anche a una scuola elementare della comicità, valida per coloro che non sanno parlare”.
Un ricordo anche dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: “Walter Chiari è stato sicuramente, insieme al grande Totò, uno dei protagonisti della comicità italiana del dopoguerra.Entrambi, per caso, interpreti di due sketch ambientati in un treno: Totò con un onorevole non gradito in un vagone letto e Walter Chiari in uno scompartimento con una valigia che contiene un misterioso animale, il “sarchiapone”. Come ha scritto in un articolo Cesare Lanza qualche tempo fa, Walter Chiari è stato certamente “un grande monologhista”. È stato un talento incompiuto, incompreso e qualcuno dice che, forse, ha pure sciupato le sue immense potenzialità. Ma ha ragione Lanza nel sostenere che nessuno possa negargli un titolo di merito indiscutibile: era il re del monologo, poteva andare avanti per un’ora e più, anche senza il sostegno di una spalla e senza minimamente annoiare il pubblico. Un artista, insomma, con un talento superiore al successo che pure riuscì a ottenere. Sulla sua origine pugliese, sul suo essere pugliese, è stato detto tanto, a volte a sproposito. lo credo che proprio nel famosissimo sketch del “Sarchiapone”, si percepisca il suo essere pugliese. O, meglio, posso dire che ogni volta che mi capita di guardare quella scena, da pugliese riesco a riconoscermi, soprattutto nel tratto relativo alla curiosità. Quella sana curiosità, tipicamente pugliese, che non si fa soggiogare totalmente dalla paura e che fa domandare: «Ma insomma, cos’è?». In tempi in cui la paura di chi è diverso da noi, diventa la cifra caratterizzante del nostro tempo, confidare nel sostegno di una sana (e ironica) curiosità non è cosa da poco”.
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