La grande scommessa di Disney dopo il deal da 71 miliardi della 21st Century Fox è quella di crescere ancora, nonostante il peso dell’ ultimo acquisto. Ieri all’ Investor day nella sede californiana di Burbank, il ceo Bob Iger ha lanciato la piattaforma di streaming Disney+, e i due primi parchi a tema su Star Wars che il gruppo si prepara ad aprire negli Stati Uniti. Disney+ è “la priorità numero uno” di Iger per rispondere al dominio di Netflix. La sfida per il gigante dell’ entertainment è quella di trasformarsi da potente network di canali tv a pagamento nel leader nello streaming.
La tv che passa da pc, tablet e soprattutto dagli smartphone. Disney+ partirà a novembre. Il primo mese sarà gratis. Poi si pagherà un abbonamento mensile. Alcuni analisti parlano di un prezzo dai 5 ai 7 dollari, meno di Netflix. Un’offerta concorrenziale per offrire i contenuti nuovi e vecchi del ricchissimo catalogo del gruppo.
In prospettiva l’analista Daniel Salmon di Bmo Capital ha alzato il rating sulle azioni Disney a “outperform” con un target price spostato dai 114 dollari attuali a 140 dollari. Finora Iger ha sempre avuto ragione. E gli azionisti lo hanno seguito. Con lui al timone dal 2005, nonostante le tante acquisizioni, i ricavi del gruppo Disney sono passati dai 31,9 ai 59,4 miliardi del 2018. La market cap è salita da 48 a 210,6 miliardi. Con un aumento del valore del titolo di oltre il 350% e utili sempre in crescita.
The Walt Disney Company prima dell’ ultima maxi acquisizione del gruppo di Murdoch era già il più grande conglomerato globale nei media. Con asset in cinema, televisione, editoria, merchandising, parchi a tema. Fanno parte del gruppo i film e le serie tv Disney, i cartoni della Walt Disney animations studios, le produzioni della Pixar, la casa di Nemo e Toy Story, i film della Marvel con i supereroi e tutto il merchandising che si portano dietro, la saga di Star Wars e di Indiana Jones della Lucas Film.
Contenuti preziosi ai quali si aggiungono ora le produzioni della 21st Century Fox, i film Fox Searchlight e Blue Sky, i 300 canali televisivi di Fox. Senza dimenticare i canali televisivi di National Geographic e quelli sportivi di Espn. Un tesoro. Che nessuno ha. E che rappresenta il vero asset vincente di Disney nell’ era dei media digitali per rispondere alla crescita di Netflix, arrivata in 12 anni a conquistare la leadership nello streaming video con 139 milioni di abbonati nel mondo, degli altri concorrenti come Hulu (che Disney controlla al 60%) e dei servizi in streaming in rampa di lancio di Apple, AT&T e WarnerMedia.
In un momento in cui negli Stati Uniti si assiste a un calo generalizzato di abbonamenti per la tv via cavo. Disney+ offrirà l’ inestimabile tesoro di contenuti storici del gruppo ma anche show, cartoni e serie tv dai canali via cavo. Offrirà anche una programmazione originale dall’ universo dei supereroi Marvel, dalla galassia di Star Wars, dai cartoni Pixar e dai documentari National Geographic. Alcuni nuovi film usciranno sulla piattaforma Disney+ in contemporanea con l’ uscita al cinema.
Bisognerà capire come Disney coordinerà il suo sterminato catalogo tra la sua piattaforma streaming e le altre come Hulu e Netflix a cui concede parte dei contenuti.
Con lo streaming cambia totalmente il mondo della distribuzione per come è stato finora. Netflix ha aperto la strada. Ma la casa di Topolino ha messo la sua bandierina per cercare di restare in cima all’industria dell’entertainment negli anni a venire.