La spiegazione dell’ex «re dei paparazzi» per il petardo esploso sotto casa sua a Ferragosto 2016: «La mia ex moglie voleva togliermi il figlio, cercava di dimostrare che vivevo in una situazione di pericolo». E in diretta arriva il messaggio della blogger
«Penso che sia stato il fidanzato della mia ex moglie Nina Moric». Così, per la prima volta, Fabrizio Corona, rispondendo alle domande del giudice Guido Salvini nel processo milanese per gli ormai noti 2,6 milioni di euro in contanti, ha indicato in Luigi Favoloso il suo «sospettato» per l’episodio della bomba carta che esplose, nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso, sotto la sua abitazione. Dalle indagini sul petardo scaturì l’inchiesta che ha portato a trovare i soldi cash dell’ex «re dei paparazzi» nascosti in parte in un controsoffitto in casa di Francesca Persi e in parte in Austria.
«Volevano togliermi il figlio»
Il «movente» di quell’attentato ai suoi danni, secondo Corona, «era quello di ottenere la custodia del minore (il figlio quattordicenne Carlos, ndr) e toglierla a me, perché così si sarebbe dimostrato che vivevo in una situazione di pericolo e mio figlio non poteva stare con me».
Le accuse al fidanzato della ex
Il giudice Salvini, che ha voluto fare delle domande di precisazione dopo l’interrogatorio della scorsa udienza, ha chiesto a Corona perché non avesse mai parlato prima dei suoi sospetti su Favoloso (definito dall’ex agente fotografico anche «pazzo e psicopatico») e l’imputato ha risposto: «Non me l’hanno mai chiesto il nome del sospettato. Si poteva scoprirlo anche il movente, bastava fare le indagini». Corona ha anche legato questo attentato e i suoi sospetti ad una «informativa riservata che era arrivata, guarda caso, ai giudici dei minori». Favoloso, a suo dire, tra l’altro, «prima della bomba carta aveva fatto anche delle telefonate minacciose» a Francesca Persi, collaboratrice di Corona e imputata. E, sempre stando alla versione di Corona, «dopo la bomba ha detto a mia madre che la prossima che avrebbe avuto un attentato sarebbe stata lei».
«Non era Belen a fare soldi»
All’inizio dell’udienza, invece, Corona se l’è presa con i giornalisti «a cui interessano solo le cavolate e non conoscono nulla», a proposito delle notizie sulle sue affermazioni in aula nella scorsa udienza, quando aveva raccontato di aver guadagnato cifre folli nel periodo in cui era legato a Belen Rodriguez. Il presidente del collegio è dovuto intervenire per dire che «i cronisti giudiziari meritano rispetto per il loro lavoro». Corona nella precedente udienza aveva raccontato: «Nel 2009, quando con Belen Rodriguez siamo diventati una coppia mediatica eccezionale, come Bonnie e Clyde eravamo, tutto quello che toccavamo diventava oro, guadagnavamo cifre folli». E a quel punto la showgirl si era risentita e aveva fatto chiarire dal suo legale che lei non aveva mai intascato nulla. Corona ha precisato che il paragone con la «coppia sfrontata» Bonnie e Clyde «era una metafora, non rubavo i soldi assieme a Belen, io facevo il nero, non Belen». L’ex fidanzata, che è testimone nel processo, «noi l’abbiamo chiamata – ha aggiunto – a rispondere alla domanda “Corona guadagnava tanti soldi in nero?” e lei dirà sì».
«Ma quali Bonnie e Clyde»
«Corona ha ammesso di aver incassato denaro in nero», ma non ha mai sostenuto che lo abbia fatto anche Belen Rodriguez. Lo ha chiarito l’avvocato Ivano Chiesa, difensore di Fabrizio Corona, a margine dell’udienza. «Belen Rodriguez sarà sentita come testimone perché ci dica cosa ha vissuto accanto a Corona, non certo perché ci racconti i fatti suoi» in quanto «non è indagata e noi non siamo la guardia di finanza», ha sottolineato il legale. Che ha poi voluto chiarire come il riferimento a «Bonnie e Clyde» fosse «una metafora che non voleva dire che erano due criminali, ma solo che erano sulla bocca di tutti come Brad Pitt e Angelina Jolie, questo il concetto».
«Fumo una sigaretta e faccio soldi»
A un certo punto ha cominciato a parlare di sé in terza persona: «Fabrizio Corona è un personaggio unico». E ancora: «Se io ho un contratto per un’ora per una serata, arrivo mezz’ora dopo e sto dieci minuti, fumo una sigaretta e me ne vado e tanto mi richiamano lo stesso perché alla gente piace così». In questo modo riusciva ad incassare anche «190 mila euro al mese di nero» per le ospitate nei locali. «Se io non fossi sceso di casa quel maledetto 16 agosto – ha aggiunto tornando all’episodio della bomba carta – non avrei perso sette mesi di vita, avrei dichiarato gli 800mila euro (i soldi in Austria, ndr) e avrei usato gli 1,8 milioni del controsoffitto per risolvere altri problemi della Fenice», una delle sue società.
Un sms di Selvaggia Lucarelli
A un certo punto Corona ha puntato il dito anche contro la blogger Selvaggia Lucarelli: «L’80 per cento delle cose che ha scritto nella sua inchiesta su di me – riferendosi a un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano l’estate scorsa, ndr – è fuffa, è plastica, come è di plastica lei, perché il pezzo è basato sulle dichiarazioni di Fabrizio Scippa (ex collaboratore di Corona, ndr)». Nel pomeriggio, l’avvocato Chiesa ha ricevuto un sms da parte della stessa Lucarelli, in cui la blogger lo informava che il 17 agosto «il fidanzato di Nina Moric» le aveva detto «chi» aveva messo la bomba carta, la notte del 15 agosto, sotto casa di Corona e «dove» era stata collocata.
La replica della blogger
Selvaggia Lucarelli risponde a Fabrizio Corona: «Non ho mai scritto all’avvocato del Signor Corona che mi fu riferito CHI mise la bomba sotto casa di Corona, anche perché se fossi stata a conoscenza di una simile informazione avrei segnalato la cosa a chi di dovere. Semplicemente, gli ho comunicato che la notizia della bomba e e la sua ubicazione, all’epoca, mi fu data dal fidanzato di Nina Moric Luigi Favoloso prima che da altri, senza ulteriori particolari. Ho dedicato un reportage di sei pagine su Il Fatto alla vicenda in quel periodo, il fatto che avessi decine di fonti tra cui l’ex moglie dell’imputato Nina Moric e il suo fidanzato non mi sembra una gran notizia».
il Corriere della Sera