
Ancora visibilmente emozionato, Simone Cristicchi si è presentato questa mattina in conferenza stampa, con la voce tremante, dopo la calorosa accoglienza ricevuta all’Ariston. Il suo brano “Quando sarai piccola”, ispirato a sua madre Luciana, ha profondamente toccato il pubblico, sia in teatro che a casa.
Un brano che commuove e fa riflettere
L’intensità dell’esibizione di Cristicchi non ha lasciato indifferenti: “I miei fratelli si sono commossi ascoltando la canzone, ma soprattutto mia madre, che ieri sera era davanti al televisore ad ascoltarmi”, ha raccontato il cantautore.
Il brano ha avuto un forte impatto anche sui social, dove molte persone hanno condiviso le proprie esperienze legate all’Alzheimer e ad altre condizioni simili. “È come aver tolto il coperchio da una pentola, un po’ come avvenne nel 2007 con ‘Ti regalerò una rosa’. Quando una canzone riesce a far rispecchiare le persone e farle liberare, significa che la musica diventa terapeutica”, ha spiegato Cristicchi.
Il riconoscimento della critica e l’amore per la poesia
L’artista si è detto felice di essere tra i migliori cinque nella classifica randomizzata della Sala Stampa, ma soprattutto di vedere al suo fianco altri due cantautori: Brunori Sas e Lucio Corsi. “Salviamo la poesia, mi viene da dire. In questo momento ce n’è bisogno”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della musica d’autore.
La profondità del suo testo e il forte impatto emotivo gli sono valsi il Premio Lunezia, riconoscimento assegnato per il valore emozionale di “Quando sarai piccola”.
Con la sua sensibilità e la capacità di raccontare emozioni profonde, Simone Cristicchi ha nuovamente confermato il suo talento nel trasformare la musica in uno strumento di connessione e riflessione.