È tornata in tv dopo mesi di buio. Per scelta: durante la pandemia ha voluto stare con la famiglia. E ci riesce benissimo, come mostrano le immagini esclusive di Oggi
Caterina Balivo insegue la figlia Cora che ha l’argento vivo addosso: ai Parioli, nei giardini di Villa Balestra, molto frequentati dai vip, la conduttrice quarantenne gioca con la sua bambina, nata 3 anni fa. E quanti baci tra mamma e figlia! Gli uomini di casa – il marito Guido Maria Brera, 51 anni, e il loro primogenito Guido Alberto, 8 – sono altrove: è un pomeriggio per sole donne, immortalato dalle foto esclusive del
settimanale Oggi. Al quale Caterina si racconta senza freni: il lavoro, la quarantena, la gelosia, i figli. In quest’intervista, acconta tutto, ma proprio tutto…
IN GIURIA AL “CANTANTE MASCHERATO” – Caterina Balivo è tornata in tv dopo otto mesi di buio – quel tipo di buio pesto che fanno i riflettori quando si spengono – in un ruolo che le è innaturale (lei, mattatrice nata, è “solo” in giuria) e in un programma che è il suo contrario: gente mascherata che imita la voce di qualcun altro e fa di tutto per non farsi riconoscere (Il Cantante Mascherato, tutti i venerdì in prima serata su Rai 1). Caterina, invece, ci mette sempre la faccia, parla con una voce che è inconfondibilmente sua, si fa sempre riconoscere per quel raro miscuglio di allegria, schiettezza, pensiero originale. Quel miscuglio che le fa dire che fermarsi non è stato il buio, ma un’illuminazione. Anche se ha imparato a pesare le parole: che c’entrino gli scacchi?
Bentornata, Caterina. Al Cantante Mascherato l’abbiamo vista in grande forma. «Ero carica, felice. Quando sono scesa dalla macchina per andare alle prove, mi sono detta: “Wow, sto entrando in uno studio televisivo!”. E poi c’è Milly Carlucci… Ero la sua valletta nella Casa dei sogni, vent’anni fa: il mio ciclo ricomincia da dove avevo iniziato. Mi piace questa simmetricità, e che Milly sia, di nuovo, la mia “madrina”. Lei è un vero capoprogetto, come la De Filippi: non si limita a condurre, ma disegna i costumi, sceglie il cast, plasma i format».
È la strada che le piacerebbe percorrere? «Chi lavora con me sa che sposto anche il pubblico per migliorare le inquadrature. Sì, Milly e Maria (De Filippi, ndr), le loro carriere, sono un modello».
Sul suo ritiro dalle scene, il 29 maggio scorso, sono circolate varie ipotesi. I romantici hanno pensato che si fosse presa del tempo per fare il terzo figlio. «I romantici non tengono in considerazione che un figlio si può concepire anche mentre lavori».
Questo terzo figlio arriva o no? «Lo voglio, ma non succederà: è tutto molto faticoso, abbiamo quattro ragazzi (i due, Guido Alberto, 8 anni, e Cora, 3, avuti dal marito Guido Maria Brera, più i due che Brera ha avuto dalla prima moglie, ndr) e devo dare attenzioni a tutti. Poi mi sono arresa quando Guido, che pure è un papà super, mi ha detto: “Basta, sono vecchio!”. Però quel desiderio resiste, contro tutto e tutti».
Gli “arrivisti” hanno invece insinuato che lei si sia dimessa dalla fascia pomeridiana per acchiappare una prima serata. «Guardi, dico le cose come stanno: in un momento come quello, in piena pandemia, ho deciso che dovevo agire. E agire voleva dire fermarsi. Io sono anche autrice dei miei programmi, era un impegno da 9-10 ore al giorno. Allora mi sono detta: “Caterina, sei maturata, dici ‘Buon pomeriggio’ dal 2003”, a casa hai tre ragazzini (oltre a Guido Alberto e Cora, c’è Costanza, 16 anni, figlia di primo letto di Brera, ndr) e un uomo impegnato e impegnativo, che peraltro ha vissuto questa pandemia in modo difficile, visto che è un soggetto a rischio: è l’ora di dire stop”. La tv non era più conciliabile con la famiglia. A maggio, poi, lavorare era triste, senza i balletti, gli abbracci, il cazzeggio. C’è stato un corto circuito».
Una specie di esaurimento? «Ma sei matto! Il contrario: un’illuminazione. Una scelta d’amore. Ho pensato: “Caterina, sono 20 anni che corri: hai cambiato tre città e sei case, hai partorito due volte e ora hai finalmente trovato l’uomo della tua vita… C’è la pandemia: fermati!”. Da dove si riparte, non lo so. Tanto non lo sapevo neanche quando, da ragazzina, lasciai Aversa».
Ora lo sa, con cosa riparte? «A marzo con dei podcast, una cosa fighissima. E intanto mi godo Il Cantante Mascherato: Milly, i cantanti da smascherare, dei compagni di giuria strepitosi. E finalmente ho ballato!».
Le mancava, dimenarsi? «Sì, anche se a casa ballo tanto con mia figlia, nonostante Guido tenti di “sabotarci”».
In che senso? «Io e Cora siamo per David Guetta e la musica scatenata, mio marito invece ci mette delle canzoni agé, il liscio, le mazurche… Poi vuole “imbrigliarci” con delle coreografie, mentre Cora è come me: vuol fare quel che le pare».
Mediaset o La7 l’hanno cercata? «Guardi, ogni volta che qualcuno mi ha cercato, non l’ho spifferato. Mi conoscete: sono una diretta. Ma sto imparando a giocare a scacchi, perché devo bilanciare con un po’ di strategia i miei eccessi di sincerità».
Come è stata senza lavoro? «Posso dire che, all’alba dei 40 anni, ho finalmente scoperto la vita».
Prima di fermarsi non viveva? «Quando sei in una scatoletta, non vedi il mondo fuori. Io ora vivo, mi confronto con il portinaio, con la gente al mercato, le maestre, la tata. Prima la mia routine era: bambini-lavoro-cena. Il confronto era con il mio mondo, non con la vita».
Ha fatto la mamma full time. «E mi sono accorta che anche prima ero quel che sono adesso: una madre imperfetta, ma brava. Quando tornerò a lavorare non mi sentirò più in colpa per i miei figli. Ho capito che erano tutte fisse mie».
Come l’ha capito? «Quando la mattina accompagnavo a scuola Guido Alberto e gli dicevo: “Vedi, amore mio, ti porto e ti vengo a prendere tutti i giorni”, lui mi rispondeva: “Mamma, ma che fa, cosa è cambiato? A me importa che ci sei la sera”».
Un trionfo. «Poi, però, ha aggiunto: “Certo che però potresti imparare a cucinare!”. Io mi ammazzavo per esserci il più possibile, ma loro non mi hanno mai percepito come assente. Forse senza Covid non mi sarei fermata. Ma mi ha fatto bene mangiare tutti i giorni con Guido e i nostri figli, e vederli più sicuri, rilassati… Quando sarà, ricomincerò da una nuova fascia oraria, con scadenze non quotidiane».
Cosa ha imparato, stando a casa, di suo marito Guido? «Che è votato al lavoro. È stato un miracolo, in questi 10 anni, aver lavorato tanto io, e tantissimo lui, ed essere rimasti sempre uniti. Ma qualcosa rischiava di strapparsi. Lui ha troppe responsabilità, troppe famiglie che dipendono da lui: non può rallentare, mentre io sì».
Dei bimbi cosa ha scoperto? «Che mio figlio è molto legato a me: non pensavo di essere così importante per lui. Sta crescendo, mi racconta tutto. Cora invece è un caterpillar, non avrà problemi nella vita: ha preso il peggio di me e di mio marito, non molla mai. Già compatisco chi se la piglierà, uomo o donna che sia».
E in famiglia sono stati contenti di averla tutta per loro? «Mio marito voleva che restassi in tv. Mi ha detto: “Non ti preoccupare, staremo un anno separati, la gestiamo”».
Perché un anno separati? «Se avessi lavorato, sarei stata a rischio Covid: e lui è meglio se non se lo prende».
Ha sempre detto d’esser nata per condurre da sola. Nemmeno per Sanremo accetterebbe la co-conduzione? Io ce la vedo, all’Ariston. «E io la ringrazio. Me ce vedo pure io. Magari da “vecchia”, verso i 50 anni: chiuderò così, con Sanremo. Perché io dopo i 50 in video non ci voglio più stare (ride, ndr)».
È un’eterna candidata a Domenica In. La Venier quest’anno lascia, quindi… «Zia Mara non la lasceranno andar via con questi ascolti! Ci sono tante persone giovani in video che sono antiche e dovrebbero stare a casa. Lei è moderna, funziona, si diverte: resterà».
Mi dica chi sono gli “antichi”. «Guardi, ho preso talmente tante bastonate, per la mia franchezza, che ora cerco di tenermi a freno. E poi si ricordi: gioco a scacchi, ragiono di più».
Cosa mi dice di Serena Bortone, che ha ereditato la sua fascia oraria? «È brava, mi piace molto l’approfondimento politico che fa».
E del “suo” Detto fatto condotto dalla Guaccero? «È molto cambiato, non l’ho più guardato».
Si è lamentata di non aver più spasimanti. «Non sono una “profumiera”. I corteggiatori non si manifestano, perché li rispedirei al mittente. Le corteggiatrici, invece, si manifestavano a mio marito. Qualcuna c’ha provato e ancora si lecca le ferite. Sono lì, ‘ste poverette, che guardano il cielo e si chiedono: “Ma chi me l’ha fatto fare?”».
Le ha menate? «No, ma umiliate sì. Ce n’era una, molto giovane, a una festa di matrimonio, che era piuttosto esplicita nel mostrare il suo gradimento per Guido. Allora mi sono alzata con il mio calice di bianco e ho brindato a lei e alla sua sfacciataggine davanti a tutti».
Ma se la corteggiasse Patrick Dempsey, che recita in una serie – Diavoli – tratta da un romanzo di Guido? «L’ho incontrato a Venice Beach l’estate scorsa, con mio marito. Erano vicini, li ho studiati nei dettagli, poi ho detto a Guido: “Patrick è figo, ma sei più bello tu”. Mi creda: è la pura verità».
Lo dice perché Guido è lì con lei? «Macchè, lui è al mare, sta ancora in Fase 1: se io lavoro, e quindi rischio il contagio, se la svigna».
A suo marito hanno chiesto: «Cosa ti ha fatto innamorare di Caterina?». Ha risposto: «Si è presa cura di me». Non è riduttivo? «Conoscendo Guido, è tutto. Ce n’erano molte che se ne prendevano cura, io l’ho saputo fare nel modo giusto, ho saputo toccargli l’anima. Sa, di Guido fatico a parlare: sono scaramantica. Quando metto una foto con lui su Instagram, ho subito il retropensiero: “Oddio, adesso litighiamo”».
Sui social si è parlato molto della vostra castità durante la pandemia: per scongiurare contagi, avete dormito a lungo separati. «Voglio tranquillizzare tutti, anzi tutte: la castità è finita, ed è durata meno di un mese. A marzo scorso, quando è scattato il lockdown, io andavo al lavoro e allora per due settimane abbiamo preferito stare separati. Quando l’ho raggiunto a casa, ho fatto altri dieci giorni di quarantena e poi…».
E poi? «Poi per fortuna siamo tornati a tr…! (ride, ndr)».
Gli scacchi, Caterina. Si ricordi degli scacchi. «Ah, è vero! Metta così, allora: “Siamo tornati a dormire insieme”».
Alessandro Penna, Oggi.it