“Mi hanno mandato via in cinque minuti. Ma non sono neanche indagato” dice, intervistato dall’Adnkronos, l’ex giudice di “Forum” Francesco Foti, sospeso da Mediaset dopo la pubblicazione di un’intercettazione telefonica in cui parlava con Mariolino Leonardi, un avvocato di Catania arrestato nell’ambito dell’operazione “London Windows”. Foti, è bene ricordarlo, non è nemmeno indagato.
“Io – racconta – Mariolino Leonardi non lo conosco, l’ho incontrato per caso perché un mio ex praticante, Leonardo Ferlito, mi aveva chiesto la cortesia di andare a pranzo con lui per fare bella figura. ‘Così gli faccio vedere chi è il mio maestro’, mi aveva detto”. “E io sinceramente non ci ho trovato niente di male – prosegue – Leonardi non l’ho mai visto e conosciuto prima e non l’ho mai visto e conosciuto dopo, non ho il suo telefono, lui non ha il mio. Salvo che a quel pranzo, non abbiamo mai parlato né prima né dopo”.
“‘Forum’ – continua – mi ha sospeso, la mia immagine pubblica e privata è compromessa e non si può fare niente. Tutto questo solo perché ero noto e facevo il giudice a ‘Forum’. Allora nella vita bisogna fare il barbone così nessuno ti viene a stuzzicare?”.
Foti ribadisce di “talmente estraneo ai fatti”, al punto “che il giudice ha ritenuto di non nominarmi mai nell’ordinanza, di non rinviarmi a giudizio, di non indagarmi”.
“La Guardia di Finanza – continua – ha ritenuto che io parlassi con questo Leonardi di costituire banche all’estero”, prosegue ancora: “Io non ricordo bene quel pranzo, nemmeno dove andammo a mangiare, ma posso ipotizzare che stessi parlando di un processo di cui mi stavo occupando in quel momento: difendevo due personaggi accusati di truffe e riciclaggio a carattere transnazionale e di trasferire all’estero denaro provento delle truffe. Avevano banche in Francia, in Croazia e ai Caraibi. E poi, secondo lei, se avessi bisogno di una banca la chiederei a uno sconosciuto?”.
Foti evidenzia come la sua intercettazione fosse “assolutamente ininfluente ai fini dell’indagine” eppure “sono stato sbattuto con tanto di foto su tutti i giornali d’Italia come un delinquente”. “Credevo – dice – di avere gli stessi diritti e la stessa cassa armonica che ha un giornalista ma invece…”.
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