(di Maria Antonietta Serra e Donato Moscati)
Tutto è pronto per vedere chi si porterà a casa questo 67° Festival.
Carlo Conti: tirato a lucidissimo con la faccia di chi è tronfio di aver portato per tre anni grandi ascolti. Dai che da domani si pensa allo zecchino d’oro. Portiamo a casa sta seratona. Voto: alla fine un 10 te lo diamo
Ladri di carrozzelle: dice bene Carlo Conti: esempio di vita…ma anche di ironia. Voto: 10
Eroi di tutti i giorni: ancora? Polizia e Carabinieri stavolta, per non dimenticare quello che fanno per noi tutti i giorni. Basta davvero però. Voto: NC ma grazie anche da parte nostra,
Zucchero: un po’ grillo parlante di Pinocchio parte bene ma la canzone ? boh! Recupera punti con Miserere e l’omaggio a Pavarotti che è sempre emozionante. Era in serata. Voto: 8 senza lode e senza infamia
Maria De Filippi: in lungo nero anni ’80, il dubbio è su quei pezzi di vetro appiccicati sull’abito , talmente tanti da preoccupare . Un po’ Regina dei ghiacci, spariglia la tradizione festivaliera senza fare le scale. Lei può! Conclude l’avventura sanremese con un bianco piumato che le sta da Dio . Voto: HA VINTO TUTTO LEI.
Elodie: elegante in tailleur bianco. Emozionata ma tiene il palco…ma le sopracciglia? Voto: 7
Michele Zarrillo: giacca in lana, che ti viene la sudarella solo a vederlo. Michele pensi davvero di vincere? Certo che no! Voto: 4
Sergio Sylvestre: tunica nera da vero nero newyorkese. Voce possente. Sul podio…almeno il nostro. Voto: 8
Fiorella Mannoia: hai avuto abiti migliori di questo velluto (forse) rosso ma resti sempre una gran signora di stile e interpretazione. La canzone meriterebbe la vittoria. Voto: 9 e alla fine arriva seconda.
Diana Del Bufalo, Giusy Buscemi, Alessandra Mastronardi: momento promozionale palinsesto Raiuno, utile per sbrigare i bisogni fisiologici. Voto: senza voto.
Fabrizio Moro: aria svogliata almeno ha messo qualcosa di elegante. Sembra ci faccia un piacere. Canta con l’anima. Voto: 7
Alessio Bernabei: giacca in velluto blu,pantalone grigio, senza calzini e con caviglie scoperte, scarpe nere lucide. La sobrietà! Anche il cameramen lo boicotta (involontariamente) Addio Alessio…addio! Voto: 2
Maurizio Crozza: finalmente sul palco dell’Ariston. Nei panni di Razzi strappa sorrisi anche se sembra aver perso lo smalto di un tempo. Voto: 6+
Just Some Motion: ce lo hanno acclamato per giorni e giorni, sembrava dovesse rovesciare l’Ariston e invece…è durato il tempo di una telepromozione. Voto: nemmeno ci siamo accorti ci sia stato però vorremmo ballare come lui.
Marco Masini: un minuto di raccoglimento per la giacca, la canzone continua a non piacerci per la bulimia di parole. Voto: 5
Paola Turci: meriterebbe il podio ma purtroppo non ci arriverà. Potenza vocale e scenica, per non parlare dell’eleganza sempre ricca di allure. Dopo 5 giorni si è capito che ci piace? Voto: 8
Bianca Atzei: copri divano di nonna appuntato con spilla. Anche lei è l’esempio di giovane che sembra vecchia. La canzone? Dopo qualche ascolto il testo non è male. Voto 5+
Tina Kunakey Di Vita: ipertricotica giovin fidanzata di Vincent Cassel. È qui per? Non si sa! Forse perché è una modella. Notiamo che gira la moda delle sopracciglia folte alla Frida Kahlo, l’anno prossimo ci dobbiamo aspettare i baffi? Voto: Noi avremmo preferito un’altra Tina…Cipollari
Francesco Gabbani: è tra i possibili vincitori, la canzone ci piace ed è quella che “il giorno dopo la canticchi”. Come previsto ha esaurito lo stock di maglioncini e si è vestito bello bello per la serata. Voto: 9…vittoria meritata.
Chiara: lei in passato ci è piaciuta ma questa canzone è di una noia mortale. Melatonina infusa via etere. Voto: 5
Clementino: quando pensi di essertene liberato eccotelo ancora sul sacro palco. Vestito come un quindicenne qualunque che va a scuola interpreta un brano senza anima. Voto: 3
Rita Pavone: riceve il premio alla carriera e canta con una leggera supercazzola “Cuore”…e tutti a cantare. Voto: 6+
Ermal Meta: sempre più ” Edward mani di Forbici ” prende punti perché ha un testo molto bello, anche se la musica ricorda “Pensa” di Moro. Voto: 8. Arriva terzo e s’acchiappa il premio della critica.
Lodovica Comello: Donato: “Cioè se fossi una donna non mi sognerei mai di mettermi una cosa del genere addosso”. Antonietta: “Bè anche io se fossi uomo non mi metterei quella vestaglietta che portava mia madre e che io usavo per fare la principessa”. Dobbiamo aggiungere altro? Voto: 3 – – – – – – –
Enrico Montesano: qualche membro del gruppo d’ascolto è venuto meno e si è lasciato andare al sonno. Era necessario in una serata già pregna di cose? Voto: Manca solo Floradora e Paolo Limiti
Samuel: la regia regala in primo piano non troppo generoso che lascia intravedere una dentatura non proprio porcellanata. La canzone andrà bene in radio dove lui non viene visto .Voto 6
Michele Bravi: lo scricciolino amoroso (quello era trottolino) dududu dadada canta e fa il suo. Bene, bravo, senza BIS. Voto: 7
Geppi Cucciari: altro giro altro ospite comico…che almeno riesce a farci ridere. Anche se la morale finale comincia a stuccare in bocca ai comici. Voto: 7+ soprattutto per l’improvvisazione.
Alvaro Soler: che dire del belloccio ispanico? Bellino, bravino, tutto ciò che finisce in ino. Voto: 15…ma sono i dischi d’oro.
Amara e Paolo Vallesi: lei è Cloris la Zingara con la Luna Nera, lui è più famoso per essere la Talpa di Paola Perego che per fare il cantante. Cantano la brutta canzone “Pace” sotto l’occhio vigile del Ministro Pinotti.
Emanuele Fasano: Pianista a sua insaputa…e anche a nostra. È l’una e sbucano ancora ospiti. Voto: 8 ottimo pianista.
Carlo Cracco: lo abbiamo pagato per rispondere a: “quale piatto ti ispira Carlo? E poi ancora “Un piatto che gli ricordi Maria?”. Pregate per la fantasia degli autori. Voto 4 perché a Donato urta la sua saccenza. Antonietta lo avrebbe spedito a casa a colpi di lasagna.