L’adattamento dell’omonimo anime giapponese non ha conquistato né pubblico né critica.
Ci sono avventure che iniziano col piede sbagliato e non c’è verso di raddrizzarle. Le diverse problematiche che hanno appesantito la produzione, e poi la netta stroncatura dei critici e di una parte di pubblico evidentemente prevenuta, hanno riportato velocemente il Bebop a terra. Appena tre settimane dopo il lancio, si apprende che Netflix ha optato per la cancellazione del suo adattamento live-action del popolare anime giapponese Cowboy Bebop. La notizia, inevitabilmente, ha sollevato un coro di stizza tra gli addetti ai lavori e i membri del cast.
Cowboy Bebop: Una risposta fredda
In Cowboy Bebop John Cho ha interpretato Spike Spiegel, un cacciatore di taglie intergalattico che viaggia nello spazio con il suo partner Jet Black (Mustafa Shakir) alla ricerca di criminali in fuga. Daniella Pineda li ha affiancati nei panni della collega cacciatrice Faye Valentine, inizialmente una spina nel fianco e poi un’alleata fidata, mentre Alex Hassell e Elena Satine hanno interpretato la nemesi e l’amore perduto di Spike, Vicious e Julia.
Il punteggio di 46/centesimi raggiunto da Cowboy Bebop su Metacritic dice molto sul sentimento con il quale l’adattamento è stato accolto dalla stampa, ma a ben vedere neppure il pubblico ne è stato entusiasta: sullo stesso sito, ha ottenuto una valutazione media di 4.8 su 10, mentre su Rotten Tomatoes è di poco superiore ma ugualmente sotto la sufficienza (55/centesimi). Inoltre, stando al nuovo sito nel quale Netflix pubblica i propri dati d’ascolto, durante le tre settimane di disponibilità la serie ha accumulato circa 74 milioni di ore di visualizzazione in tutto il mondo. Un po’ poco se consideriamo che la meno vista delle produzioni attualmente nella Top 10 della piattaforma ne ha accumulate, in quattro settimane, 418 milioni e che i numeri di Cowboy Bebop sono crollati del 59% negli ultimi sette giorni.
Le reazioni alla cancellazione
“Ho davvero adorato lavorarci”, ha commentato il co-produttore esecutivo e sceneggiatore Javier Grillo-Marxuach su Twitter. “Lo abbiamo fatto con grande rispetto e affetto. Vorrei che potessimo realizzare ciò che avevamo pianificato per una seconda stagione, ma sapete come si dice: l’uomo pianifica e Dio ride”. E rispondendo a Mason Alexander Park, che ha interpretato Gren e gli scriveva “È stata una gioia lavorare in questa serie con te”, Grillo-Marxuach ha aggiunto: “Posso dire lo stesso di te! Avevo in programma così tante cose fiche per la stagione 2… Fammi sapere quando sei a Los Angeles, il pranzo lo offro io!”.
Cho si è limitato a condividere un meme di Tom Selleck tratto da Friends, e qualcosa di simile è stato fatto dalla Pineda. In un altro tweet, Grillo-Marxuach ha scritto invece: “L’unica cosa bella di twittare sulla cancellazione di Cowboy Bebop è che mi dà l’opportunità di bloccare i fan tossici con pregiudizi estremi”. Un altro segnale di quanto la produzione non abbiano avuto attorno a sé la più favorevole delle platee. Forse, che è peggio, per partito preso.