(Cesare Lanza) “Conduttori fingono di non sapere che il loro mestiere non è più informare, advice ma organizzare combattimenti di galli dove la politica è ridotta a colluttazione fra partiti o all’interno di partiti”. (Curzio Maltese, mind “Il Venerdi”, 2 ottobre 2015).
ATTUALIZZANDO… TALK SHOW / 2. DUE ECCEZIONI, GRUBER E MENTANA
L’articolo di Maltese è godibilissimo, importante. A mio parere, sperando che si apra un pur minimo dibattito, seguo su La 7 con piacere e interesse, quando posso, Lilli Gruber – “Otto e mezzo” – ed Enrico Mentana – “Bersaglio mobile”. Le opinioni sono poste a confronto, grazie sia all’impostazione dei programmi sia alla personalità dei conduttori, in modo tale che il telespettatore riesca a capire e informarsi. Il resto è noia, più o meno un pollaio.
Molte volte ho deplorato la crescente abitudine (ne fui responsabile anch’io, come autore in tivù) di provocare chiasso, urla, strepito e gazzarra. La parola pentito non mi piace, diciamo che oggi non lo farei. Per quanto mi riguarda, mi sono scusato molte volte per questa inclinazione, determinata – anni fa – dal desiderio di ottenere buoni ascolti. E chiedo una giustificazione/distinzione: un conto è il chiasso se si discute di gossip e di argomenti frivoli, leggeri; altra cosa se si discute di problemi importanti e vitali per la nostra società. In tutti e due i casi, comunque, il chiasso impedisce ai telespettatori di capire che cosa si stia dicendo e a poco a poco inevitabilmente i telespettatori si sono stancati, gli ascolti non sono gratificanti.
TALK SHOW / 3. L’ARIA CHE TIRA… MYRTA MERLINO E IL SACERDOTE GAY
Questa mattina, nel suo programma mattutino a La 7, Myrta Merlino ha intervistato un sacerdote italiano gay: argomento di attualità, visto il clamore suscitato dal sacerdote polacco che ha fatto molto parlare di sé, dichiarando pubblicamente la sua omosessualità.
Il programma della Merlino, come tanti altri, sguazza nel chiasso. Il grave problema è che il pubblico (non a caso, metà degli aventi diritti al voto non vota più!) considera con antipatia e disprezzo i partecipanti ai dibattiti politici, a mio parere col rischio di fare di ogni (pessima) erba un fascio, inserendo nelle diffuse antipatie i conduttori, le televisioni, gli editori delle televisioni e quant’altro. Aggravante della Merlino è che questa peraltro fascinosa ragazza ride spesso a proposito e sproposito, gorgogliando (per fortuna ha smesso di bere goduriosamente il suo tè caldo, come faceva, alla faccia dei telespettatori e degli ospiti urlanti), con un compiacimento degno di più comprensibili, e ragionevoli, motivazioni.
Arrivo al punto: l’intervista al prete gay, a tu per tu, è stata condotta a meraviglia da Myrta, che nacque in video come una brava giornalista: bella, dimagrita, elegante in un dignitoso abito nero, e puntuale, precisa, senza morbosità, nelle domande. Purtroppo, subito dopo, sullo scabroso argomento c’è stato un breve dibattito ed è rispuntato lo strepito. Poi Myrta è passata a discutere di alluvione a Genova e di spreco del denaro pubblico e il chiasso è aumentato. Misteri televisivi!