L’agente pubblicitaria Haleigh Breest, nel 2017, aveva accusato il regista premio Oscar di averla violentata quattro anni prima
Paul Haggis, il regista premio Oscar di “Crash”, è stato condannato a New York per stupro. Il cineasta canadese dovrà risarcire per almeno 7,5 milioni di dollari l’agente pubblicitaria Haleigh Breest che nel 2017 lo aveva accusato di averla violentata quattro anni prima. Il processo civile a Manhattan è durato due settimane. Haggis, che a giugno è stato arrestato in Italia e poi rilasciato per aggressione sessuale aggravata, ha 69 anni. La Breest, all’epoca dei fatti, ne aveva 26.
Autore anche della sceneggiatura di un altro film premio Oscar, “Million Dollar Baby”, Haggis aveva incontrato la Breest quando lei lavorava a New York per promuovere eventi cinematografici. La donna ha fatto causa nei primi mesi del movimento “MeToo”, scaturito dalle accuse all’ex boss di Miramax, Harvey Weinstein, da parte di una novantina di donne di essere un predatore seriale.
Nella azione legale civile si afferma che, dopo una prima, Haggis aveva invitato la Breest nel suo loft a Soho dove l’aveva costretta a un atto di sesso orale e poi l’aveva stuprata. Il regista, che non deve risponderne penalmente, aveva replicato che il rapporto sessuale era stato consensuale.
La giuria di sei persone ha impiegato quasi sei ore prima di raggiungere il verdetto che ha accolto la versione della Breest: la donna ha testimoniato che non si era sentita di rifiutare l’invito a casa di Haggis a causa della sua statura come vip di Hollywood. Haggis ha accolto la decisione in aula: alla lettura del verdetto ha guardato le figlie e mormorato “è tutto ok”.
E’ poi uscito in silenzio dalla corte con la famiglia e i suoi avvocati non hanno risposto ai reporter che chiedevano se il regista abbia intenzione di presentare appello. I 7,5 milioni di dollari di danni assegnati dalla giuria come risarcimento potrebbero essere solo un assaggio: i giurati torneranno a riunirsi lunedì per decidere se Haggis dovrà pagare anche danni punitivi.