Film “folle” e “troppo lungo”, ma odore di Oscar per Gaga, Leto
House of Gucci” di Ridley Scott, il blockbuster annunciato con Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Al Pacino e Selma Hayek sull’assassinio di Maurizio Gucci, divide Hollywood a due settimane dall’uscita nelle sale.
“E’ un melodramma” e “un film folle” di “venti minuti troppo lungo”, ha sostenuto parte della critica dopo il tappeto rosso a Londra in cui Gaga ha spopolato con un peplo color viola, ovviamente firmato Gucci.
Girato tra Milano, Roma, Firenze, Como e Gressoney, “House of Gucci” e’ uno dei film piu’ attesi dell’anno, ma non c’e’ unanimita’ nel giudizio di chi lo ha visto in anteprima: per Leah Greenblatt di “Entertainment Weekly” il film e’ “un casino”, anche se l’estetica “dagli accenti camp” e “il folle melodramma firmato da Scott” ha l’effetto di un “balsamo” in questi tempi difficili. Piu’ duro Scott Menzel di “We Live Entertainment”, secondo cui l’effetto finale e’ di “un pasticcio esagerato e diseguale tanto che sembra due film combinati in uno. Ogni attore recita come se fosse in un film diverso con la sola eccezione di Al Pacino, nel ruolo del capofamiglia Aldo Gucci, che sa esattamente qual’e’ il suo posto”. Se il verdetto complessivo sul film e’ contrastato, molti hanno fiutato profumo di Oscar per Lady Gaga e per Leto. Entrata nella parte della vedova Patrizia Reggiani, condannata a 17 anni di carcere per aver ordinato l’omicidio del marito, Gaga ha praticato non-stop per nove mesi l’accento italiano prima dell’inizio delle riprese, Leto si e’ sottoposto a ore e ore di trucco per acquistare i connotati di Paolo, il fratello di Maurizio. “E’ criminale come lei e’ brava”, ha detto David Fear di “Rolling Stone”, mentre per Katie Walsh del “Los Angeles Times” l’interpretazione della cantante e’ “un’alchimia di carisma allo stato puro, presenza, personalita’ e impegno fino all’ultimo fotogramma”. Oscar scontato come migliore attrice dunque dopo il premio conquistato per la miglior canzone originale nel 2019 in “E’ Nata Una Stella?”: O per la seconda volta l’icona pop cedera’ il campo a Olivia Colman che vinse quell’anno per “La Favorita” e potrebbe replicare stavolta nel ruolo della madre snaturata in “La Figlia Oscura” di Maggie Gyllenhaal? Per “Vanity Fair”, Gaga meriterebbe di farcela, ma la struttura del film la penalizza, concentrandosi per meta’ sul personaggio di Maurizio (Adam Driver), il che – ha argomentato il critico David Canfield – potrebbe sabotare le chance di una nomination. Quanto a Leto, gia’ premio Oscar per “Dallas Buyers Club”, la sua trasformazione nella parte di Paolo e’ paragonabile, secondo “Variety”, a quella di Gary Oldman per il Winston Churchill di “The Darkest Hour”. “Ho visto subito in Paolo un sognatore, la pecora nera della famiglia”, ha detto il 49enne attore, confessando di aver dovuto trattenere le lacrime l’ultimo giorno sul set.
Ansa.it