Ambra Angiolini: «Mi bocciavano ai provini delle serie tv»

Ambra Angiolini: «Mi bocciavano ai provini delle serie tv»

L’attrice, protagonista con Pasotti della nuova fiction «Il silenzio dell’acqua»: in teatro sono libera di sperimentare. Ma mi mancava un progetto come questo

«Ho fatto provini per tutte le fiction, non mi vergogno a dirlo. Soprattutto per quelle della Rai. Mi sono proposta ogni volta». E quindi? «E’ stato sempre un fallimento totale, accidenti, il David (vinto per Saturno contro di Ozpetek, ndr) non serve a un cavolo», dice mentre ride. Ambra Angiolini è una specie di errore del sistema in un mondo di attori che, il più delle volte, non brillano per spontaneità. Pur essendo diventata una donna, in lei sembra rimasta intatta la freschezza di quella ragazza che abbiamo presto imparato a conoscere in tv. E che in tv tornerà il prossimo autunno, nella fiction di Canale 5 Il silenzio dell’acqua. «Ce l’ho fatta, sono felicissima. Battute a parte, negli anni mi dicevo: mi chiamano sempre per fare programmi televisivi, per cui forse non sono così adatta… mentre una serie completerebbe un percorso tra cinema e tv, arrivando all’idillio».Ora l’idillio è alle porte. Le riprese sono iniziate a giugno e proseguiranno per tutto settembre. Da mesi, l’attrice fa avanti-indietro da casa sua a Trieste: l’ultima volta è partita da Milano prima dell’alba per andare sul set, girare per 15 minuti e quindi rientrare. «Ma va benissimo, mi piace anche guidare. Interpreto un’ispettrice chiamata in questo paesino di provincia inventato, per indagare sulla morte di una ragazza. Arriva con la spocchia di chi pensa di chiudere tutto in due giorni, non sarà così». Al suo fianco, Giorgio Pasotti, poliziotto del posto. «E’ davvero simpatico. Non ci conoscevamo e questo ci ha aiutato a non dover mascherare confidenza. L’unica cosa che si può rivelare di questo giallo è che siamo salvi da una storia d’amore tra noi: non ci innamoreremo. Qui è noir anche la parte rosa». Del copione, ha amato il senso di incertezza che resta fino in fondo: «Più di una volta ero certa di aver individuato l’assassino. Ma proprio matematicamente. Così ho capito che come vice questore sarei una frana». Interpretare un personaggio per tanto tempo, è come concedersi «una vacanza a costo zero. Sono andata in ferie nel corpo di Luisa, nell’apparente distacco che ha nei confronti delle cose. Con il regista, Pier Belloni, eravamo d’accordo che dovesse mostrare il suo vissuto, quindi abbiamo scelto di non usare fondotinta o altro… mi metto da sola anche la matita sugli occhi».Aveva i capelli lunghi quando è stata scelta: si è presentata al primo giorno di riprese con un caschetto. «Ero convinta fosse la cosa giusta da fare. Tornando alle bocciature ai casting, una delle cose che più mi faceva restare male era quando nemmeno fissavano un incontro perché cercavano “un tipo di donna diverso”. Ma cavoli, il mio lavoro è trasformarmi: dammi la possibilità di farlo. Che dispiacere. Per quello ho investito tanto sul teatro: lì c’è aria fresca, la gente vuole sperimentare, io stessa propongo testi. Che tu sia vecchia, giovane, mora, bionda, alta o bassa non conta: è il paese dei balocchi, in cui posso sfogarmi».Ora può farlo anche in una serie che, crede, appassionerà perché «nello scardinamento delle certezze emergono dubbi in cui tutti possiamo riconoscerci». A questo si aggiunge «l’impostazione moderna della serie, nel segno di quelle di cui ormai siamo tutti fan: se non ne hai una preferita sei fuori dal mondo. Sarà il primo progetto con questo linguaggio su Canale 5». Sarà la prima di molte stagioni? «Mi piacerebbe un sacco».

Chiara Maffioletti, corriere.it

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