L’esperto aveva scritto al cantante: “I concerti con 50mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale”. Lui replica e rinfocola la polemica: “Tutto è stato fatto bene in collaborazione con il WWF”
“L’altro giorno ho chiamato ‘econazisti’ quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera.Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono”. E’ l’incipit di un lungo post con cui Jovanotti su Facebook, rinfocola la polemica sul “Jova Beach Party” e risponde al professor Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, che in una lettera aperta indirizzata proprio a Lorenzo Cherubini, e pubblicata sul quotidiano La Stampa, sostiene che i “concerti con 50mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale”.
Al geologo, autore dell’articolo “Caro Jovanotti, stavolta sbagli”, Jovanotti replica: “Seguo il tuo lavoro di scienziato e di divulgatore da tanto tempo e mi ricordo quando nel 2019 hai difeso le nostre feste in spiaggia, non capisco quindi cosa sia cambiato nel frattempo”. “Così come nel 2019 tutto è stato fatto bene in collaborazione con WWF (io non ho competenze specifiche, loro ne hanno), anzi ancora meglio”.
“Abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali. Un lungo lavoro di monitoraggio e ricerca da parte del WWF nazionale, che ha coordinato un team di tecnici ed esperti, ha scandagliato ogni metro quadro e valutato tutte le questioni perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo”. “Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi”, sottolinea ancora l’artista.
E spiega: “Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente” e che “non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette”. Anzi, “la spiaggia di Lido di Fermo non è più ‘naturale’ di Hyde Park o del prato di San Siro”. Per questo, “fare di JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo”. “Questa cupezza da ‘santa inquisizione’ che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando JBP – conclude Jovanotti – è controproducente soprattutto per l’ambiente”. Per questo Jovanotti invita il geologo Tozzi “a vedere di persona quello che facciamo”.
Da parte loro, le associazioni ambientaliste ricordano che per gli show di Roccella Jonica i permessi ci sono, tutto è legale e regolare, ma “movimentare migliaia di metri cubi di sabbia per rendere fruibile la spiaggia a migliaia di persone, oltre a distruggere dune, piante pioniere ed ecosistemi diversi, è pericoloso per la stabilità dell’arenile”.