Il conto alla rovescia per i due concerti di Taylor Swift del 13 e 14 luglio allo Stadio San Siro di Milano sta per concludersi. È una vera e propria frenesia per la cantante, con biglietti ormai introvabili e rivenduti a cifre esorbitanti, e un notevole giro d’affari per la città, grazie a quello che è stato definito come la “swifteconomics”.
Ma la magia per gli swifties italiani non terminerà con le ultime note dal palco: a soli sei giorni di distanza, il 19 luglio, una nuovissima pubblicazione permetterà ai fan di esplorare un aspetto meno ‘ufficiale’ del Taylorverse, ma da loro amatissimo. Dopo il successo di “Taylor Swift. The One”, bestseller e primo libro italiano a trattare dell’artista, con un approfondimento senza precedenti di tutti i suoi 11 album in studio, analizzati brano per brano e intrecciati al racconto della sua vita artistica e personale, l’esperto di Swift, Michele Lallai, torna in libreria con “Taylor Swift. The Vault” edito da Pendragon.
Uno “scrigno segreto” a corredo degli album ufficiali. Il nuovo libro descrive e analizza ben 155 brani From the Vault, ovvero quelle canzoni che non fanno parte degli album in studio: bonus track pubblicate a corredo degli album ufficiali, canzoni aggiunte alle Taylor’s Versions, live registrati durante i tour, EP, brani fuori album, collaborazioni con altri artisti. Il Vault è la cassaforte, il caveau, lo “scrigno segreto”. È così che Swift chiama il suo personalissimo archivio musicale, dove custodisce i versi più preziosi, le idee più intime, gli embrioni di quelli che saranno i suoi capolavori. Perle non pubblicate – spesso perché non pienamente congruenti con la linea narrativa che ogni concept album di Taylor mantiene – e che di tanto in tanto Tay decide di estrarre dal Vault e di regalare al suo pubblico.
Le tracce extra hanno una loro dignità ben distinta e l’intera idea del Vault occupa uno spazio ben preciso nell’immaginario dei fan. Uno spazio conosciutissimo e soprattutto vastissimo – considerando che la perfezionista Taylor scrive e scarta musica ininterrottamente dall’età di dodici anni – e che per queste ragioni meritava una trattazione a parte, che completasse l’analisi degli album in studio. “Taylor Swift. The Vault” arricchisce il suo lavoro precedente di “The One”, entrando ancora di più nel profondo della produzione dell’artista più importante della nostra epoca. Un viaggio tra le diverse ere alla ricerca di nuovi elementi o dettagli che possano far capire meglio le storie che l’artista ci racconta fin dal lontano 2006.