Tom Waits: Fellini, Dreyer e Kitano nella lista dei suoi film preferiti

Tom Waits: Fellini, Dreyer e Kitano nella lista dei suoi film preferiti

Nell’elenco dei 14 classici scelti dal musicista ci sono tre titoli del regista italiano, l’opera completa del regista danese e il primo David Lynch

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Il legame tra Tom Waits e il cinema è forte e costante. Le sue apparizioni, anche se brevi, hanno sempre lasciato un segno sullo schermo, con scelte precise di storie e autori. A partire da Jim Jarmusch con cui ha lavorato da Daunbailò (1986), Coffee and cigarettes (2003) fino al recente I morti non muoiono (2019). Nella sua carriera di attore è stato diretto, tra gli altri, anche da Terry Gilliam, Robert Altman, Roberto Benigni che lo ha fatto cantare nel suo La tigre e la neve, e anche i fratelli Coen che gli hanno affidato il ruolo di un vecchio cercatore d’oro in uno degli episodi di La ballata di Buster Scruggs (2018).

Lo stesso legame si ritrova nella lista dei suoi film preferiti stilata da Criterion Collection, la casa di distribuzione che si occupa di restaurare e recuperare vecchi classici. Un elenco di 14 titoli in sintonia con l’universo musicale di Tom Waits in cui si trovano ben tre film di Fellini.
Al primo, quinto e sesto posto ci sono La strada, Amarcord e 8 e mezzo.
Al secondo posto Zatoichi di Takeshi Kitano, quindi Putney Swope diretto da Robert Downey Sr. Al quarto posto “tutto” Carl Theodor Dreyer, da La passione di Giovanna d’Arco (1928) a Vampyr (1932), Ordet (1955) e Gertrud (1964).

Nella lista dei suoi classici preferiti Tom Waits inserisce poi La morte corre sul fiume (The Night of the Hunter, 1955) di Charles Laughton, La saggezza nel sangue (Wise Blood, 1979) di John Huston, Strada a doppia corsia (Two-Lane Blacktop, 1971) di Monte Hellman, Eraserhead (1977) opera prima di David Lynch, Mano pericolosa (Pickup on South Street, 1953) di Samuel Fuller, Vivere (Ikiru, 1952) di Akira Kurosawa, Vernon Florida (1981) di Errol Morris e Il diritto di uccidere (In a Lonely Place, 1950) di Nicholas Ray.

Repubblica

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