Techetechetè, il programma cult dell’access prime time di Rai1, renderà omaggio, nella puntata di stasera al centoventesimo anniversario della nascita della Fiat. La storia della casa torinese e della famiglia Agnelli viaggerà insieme a quella degli italiani, che con le macchine della Fiat hanno attraversato tutto il Novecento, fino ad oggi. Nella puntata si rivedranno alcuni brani delle interviste più celebri rivolte a Gianni Agnelli da Enzo Biagi, Giovanni Minoli, Bruno Vespa. L’approfondimento sulla storia della grande famiglia degli Agnelli mostrerà, inoltre, brevi ritratti di altri protagonisti della dinastia, come Umberto, Susanna e Maria Sole Agnelli, Giovannino Alberto Agnelli, John Elkann, fino a Edoardo Agnelli e Marella Caracciolo. Il viaggio in Fiat di “Casa Agnelli” targato Techetechetè comincerà sulla mitica “Topolino Amaranto” cantata da Paolo Conte, a cui anche Alberto Sordi dichiarerà il suo primo amore. Nel corso del programma, con leggerezza ed ironia, si salirà poi a bordo della Seicento, la macchina “premio di consolazione” di “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno, con cui si entrerà nel boom economico. Modugno, Mister Volare, con la sua canzone più famosa nel mondo, “Nel blu dipinto di blu”, più di ogni altro interprete della musica leggera italiana ha fatto vivere nel mondo gli anni ‘50 e ‘60, in cui gli italiani potevano sognare e realizzare, a bordo di una Fiat, il benessere e il progresso. Fino all’epoca buia della contestazione, degli scioperi, dell’austerity degli anni ‘70, in cui anche la Fiat fu costretta a frenare il suo sviluppo. Anni difficili, cantati già a Sanremo 1970, da Adriano Celentano in coppia con Claudia Mori, in “Chi non lavora non fa l’amore”. Nella puntata sugli Agnelli non mancheranno gli imitatori più famosi dell’ “Avvocato”, come Alighiero Noschese e Tullio Solenghi. E troverà spazio anche la storia recente e meno recente dei due grandi amori di “Re Gianni”: la Juventus e la Ferrari. In prima fila, la bella favola di Alex Del Piero, soprannominato da Gianni Agnelli “Pinturicchio”, e quella triste di Schumacher, altro indimenticabile campione nel cuore dell’ “Avvocato” e di tutti gli sportivi italiani.