In un contesto di forte malcontento popolare dovuto ad anni di crisi economica, la destituzione del ministro delle Finanze Jacques Necker da parte del sovrano Luigi XVI, è per il popolo di Parigi la prova inconfutabile della congiura aristocratica. Così, la mattina del 14 luglio 1789, gli abitanti del quartiere di Saint Antoine, si armano per insorgere. Di lì a poco i parigini assedieranno la prigione della capitale, la Bastiglia; anche se al momento dell’insurrezione ospita solo 7 prigionieri, la tetra fortezza carceraria è il simbolo dell’Ancien Régime. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Gilles Pécout e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, trasmissione di Rai Cultura in onda domani alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Annientata l’ultima resistenza delle guardie del comandante De Launay, la Bastiglia è presto conquistata da migliaia di rivoltosi. Luigi XVI, sconvolto, decide di riassumere Jacques Necker, confidando in una tregua, ma la protesta è ormai dilagata nelle maggiori città del Paese e anche nelle campagne. A dare adito all’insurrezione è la rabbia accumulata, la carestia e la disperazione della popolazione francese. Con la presa della Bastiglia e il martirio dei parigini uccisi per la libertà, si accende la prima scintilla della Rivoluzione, un colpo violento che sarà il primo di una lunga serie. Da quel 14 luglio 1789, la rivolta, divenuta rivoluzione, trionferà sul potere assoluto, delineando le sorti della Nazione. Per la Francia, niente sarà più come prima.