DANILO BERTAZZI SVELA I MOTIVI DELL’ADDIO DEL SUO TONIO CARTONIO ALLA MELEVISIONE: “PERDONATEMI”

DANILO BERTAZZI SVELA I MOTIVI DELL’ADDIO DEL SUO TONIO CARTONIO ALLA MELEVISIONE: “PERDONATEMI”

L’attore ha interpretato il ruolo fino al 2004, quando ha deciso di lasciarlo.

DANILO BERTAZZI SVELA I MOTIVI DELL’ADDIO DEL SUO TONIO CARTONIO ALLA MELEVISIONE: “PERDONATEMI”

Nel 2004, dopo sei stagioni, Danilo Bertazzi ha lasciato definitivamente il ruolo di Tonio Cartonio nel programma Melevisione su Rai 3, che aveva incantato molti bambini. Da allora, tanti si sono chiesti il motivo di questo addio. Bertazzi chiarisce per la prima volta le sue ragioni, rispondendo a una fan su TikTok.

Ogni volta che vedo un meme dell’addio di Tonio alla Melevisione, mi sento un po’ in colpa – confessa l’attore – soprattutto perché mi fate sentire in colpa, scrivendomi ‘sei stata la mia prima delusione d’infanzia, non dovevi lasciarci’ e cose simili. Proverò a spiegare il vero motivo per cui ho lasciato il programma; resta il fatto che è stata una mia decisione abbandonare il Fantabosco.”

Innanzitutto, il 64enne menziona i problemi di salute che lo avevano costretto a una pausa forzata: “Ho subito il mio primo intervento al cuore. Questo ti cambia la prospettiva della vita e ti fa riflettere. Ricordo di essere stato in ospedale, preoccupato di essere sostituito, di non poter tornare, telefonavo agli autori e alla produttrice dicendo: ‘Non lasciatemi a casa’. Tuttavia, essendo in ospedale, hanno introdotto un nuovo personaggio, Nina Corteccia.”

“SONO TORNATO CON LE CANNULE PER LE FLEBO CHE FACEVO TUTTI I GIORNI”

Bertazzi ha così anticipato il suo ritorno sul set: “Sono tornato, ma non stavo bene. Gli autori hanno inventato una strana malattia del Fantabosco, così per un po’ di tempo avevo modo di restare a letto col pigiama e coperto. Dovete sapere che sotto il pigiama avevo tutte le cannule per le flebo che dovevo fare ogni giorno. La mia volontà era quella di tornare per paura di essere escluso dal programma.”

Noi attori abbiamo bisogno di sentirci amati. Con il primo regista del programma ho avuto un rapporto meraviglioso, forse anche perché iniziavamo insieme un’avventura di cui non si conosceva la direzione. Con il secondo regista, invece, non mi sono sentito così amato e protetto. Quindi ho sempre avuto la sensazione di essere lì per obbligo. Poi stavo perdendo me stesso: sul lavoro, a casa, in giro, tutti mi chiamavano Tonio; infatti, Tonio stava prendendo il sopravvento su Danilo. Così ho cercato di riprendermi la mia vita.”

E conclude: “Vi dico però che non me ne sono andato perché, come qualcuno magari ha immaginato, ero stato chiamato da un’altra parte. Per due anni non ho lavorato e quindi questa scelta l’ho anche pagata cara.”

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