Si intitola ‘Going Places’ e immagina il personaggio creato dai fratelli Coen uscito di prigione e pronto ad affrontare nuove avventure. Accanto a lui Bobby Cannavale e Audrey Tautou
Erano bastate poche sequenze, quel meraviglioso balletto indiavolato sulle note di Hotel California suonata dai Gipsy King, il completo in tinta, tutto viola dai calzini alla tuta con tanto di nome ricamato, quel gesto irriverente di leccare la palla da bowling prima del lancio e quella battuta “Lo hai detto hermano. No se escherza con Jesus!” per traghettare il personaggio di Jesus Quintana direttamente nel mito. Il film culto dei fratelli Coen, Il grande Lebowski, che solo lo scorso anno per il ventennale ha raccolto centinaia di fan in accappatoio, ha finalmente il suo spinoff. John Turturro, che lo interpretava, lo sognava da anni e da anni prometteva di riportarlo sul grande schermo. Ora c’è e si intitola Going Places, non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma l’attore e regista ha annunciato che è finito.”È un film che mostra come sono stupidi gli uomini e quanto invece siano più forti le donne – ha detto all’Indipendent Turturro che del film è anche regista – Ho dovuto lavorarci un po’ su, ma ora sono molto contento del risultato. Esplora quello che capita a Jesus quando esce di prigione, una commedia umana”. La trama ufficiale, sibillina ma che desta curiosità, è questa: è la storia di un trio di disadattati la cui vita irriverente si trasforma in una sorprendente storia d’amore dal momento in cui il loro atteggiamento impertinente nei confronti del passato o del futuro riaccende nuovamente la fiamma. I tre si faranno nemico un parrucchiere armato di pistola che trasformerà il loro viaggio in una fuga dalla legge, dalla società e dal parrucchiere”. Oltre che da Turturro il trio è composto da Bobby Cannavale e Audrey Tautou. Nel cast anche Susan Sarandon e Sonia Braga.Dall’unica immagine disponibile si vede Jesus sì invecchiato, ma senza aver perso le vecchie passioni: il viola è sempre il colore preferito, anelli importanti alle dita, la retina in testa e quell’unghia laccata. Il personaggio ha oltre trent’anni ma ancora il suo fascino e soprattutto ritorna con la benedizione dei fratelli Coen. “Sono degli amici, degli amici cari – dice Turturro – quando ho detto loro che avrei voluto sviluppare questo personaggio mi hanno sostenuto. Mi hanno detto ‘devi assolutamente farlo, visto che noi non ne abbiamo intenzione'”. D’altronde Turturro in passato aveva raccontato che Jesus era nato in realtà sul palcoscenico a teatro e che in qualche modo a quel personaggio i Coen si erano ispirati quindi riappropriarsene e continuare la sua storia gli è venuto naturale.
Chiara Ugolini, repubblica.it