Patty Pravo compie 75 anni, la ragazza del Piper rimasta l’eterna ribelle

Patty Pravo compie 75 anni, la ragazza del Piper rimasta l’eterna ribelle

Una delle poche vere dive della musica italiana, ha attraversato epoche e generazioni senza mai perdere fascino e voglia di stupire

Patty Pravo compie 75 anni. Ribelle fin dall’infanzia, adolescente in quegli anni 60 che cambiarono il mondo e la società, Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo non si è lasciata sfuggire nulla lasciando, lungo più di 50 anni di carriera, segni indelebili nel nostro immaginario. Dal Piper alla Bambola, dalle provocatorie esibizioni in topless all’eleganza eterea di alcune partecipazioni sanremesi: una delle poche dive della nostra musica.

Anche oggi Patty Pravo non smette di essere se stessa: libera, unica, eccentrica, provocante e provocatoria. Nelle sue mille incarnazioni la costante è stata la libertà espressiva, alla quale non ha mai derogato e che ancora oggi rivendica in ogni sua intervista.

Nata il 9 aprile del 1948 a Venezia, fugge giovanissima a Londra, ma è poi a Roma che trova la sua strada, quella in grado di accogliere le sue inquietudini e le sue trasgressioni e di regalarle i primi successi. Il debutto avviene in un celebre locale romano che le lascerà un soprannome eterno: da allora infatti rimarrà per tutti “la ragazza del Piper”, quella che con capigliatura biondo platino e stivaloni di vernice nera sopra il ginocchio cantava “Ragazzo triste” (il suo primo singolo, inciso nel 1966).

Dal Piper al successo internazionale il passo è breve: con “La Bambola” (1968) fa il giro del mondo. Arrivano poi gli anni 70, quelli della trasgressione: riesce a cantare con eleganza di rapporti a tre in “Pensiero stupendo” e di sogni proibiti in “Pazza Idea“, si esibisce vestita solo di una giacca che non nasconde il seno nudo in “Stryx“, trasmissione d’avanguardia ideata da Enzo Trapani per la prima serata di Rai 2, posa in nudo integrale per “Le Ore“, la più celebre rivista hard italiana di sempre. Ma finisce anche in carcere per possesso di hashish. Una vita vissuta intensamente, in costante sfida con se stessa e con il mondo che la circonda.

Patty Pravo in oltre 50 anni di carriera ha venduto 110 milioni di dischi, ha vissuto in tutto il mondo, cantato in otto lingue e partecipato a dieci festival di Sanremo, l’ultimo dei quali nel 2019 in coppia con Briga, a dimostrare che se da una parte è ancora in contatto con le nuove generazioni di cantanti per queste è un’icona inossidabile. Con Sanremo il rapporto è ambiguo: non lo ha mai vinto ma tutti si ricordano la sua discesa dalla scalinata in versione bamboletta cinese nel 1984, così come è rimasto uno dei brani simbolo (per lei e per il Festival) “E dimmi che non vuoi morire“, che nel 1997 Gaetano Curreri e Vasco Rossi le cucirono addosso. Nel 1990 si permise persino di rinunciare pochi giorni prima di salire sul palco quando, accortasi della somiglianza del pezzo con uno di Sting, rivendicò orgogliosa “io certe stronzate non le faccio” (e il brano venne ereditato da Anna Oxa). Ha conquistato premi e riconoscimenti, sbancato in Cina, amato molti uomini, sposandone cinque (Gordon Faggetter nel 1968, Franco Baldieri nel ’72, Paul Jeffery nel ’76, Paul Martinez nel ’78 e John Edward Johnson nell’82, più il matrimonio in Scozia con rito non riconosciuto in Italia con Riccardo Fogli nel 1974). Ha attratto artisti e musicisti come Leo Ferrè, Vinicius de Moraes, Lucio Fontana, Tano Festa e Mario Schifano, ha fatto shopping con Mick Jagger e passato una notte romana con Jimi Hendrix su una 500. Senzaa contare le amicizie con David Bowie, Frank Sinatra e Robert Plant. Ma lei a 75 anni, pur essendo un mito vivente, di se stessa continua a dire: “Sono la persona più normale che conosco”.

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