Non c’è pace per gli Academy Awards di quest’anno
Mentre la notte degli Oscar si avvicina, alcuni dei registi, produttori e compositori più famosi di tutta Hollywood si sono uniti chiedendo all’Academy di revocare la decisione (annunciata pochi giorni fa) di distribuire otto statuette prima dell’inizio della cerimonia, che verrà trasmessa in diretta tv domenica 27 marzo.
Un provvedimento senza precedenti quello preso dall’Academy che, in questo modo, dividerebbe in modo netto i professionisti che danno vita a una pellicola in “lavoratori di serie A” e “lavoratori di serie B”.
«I mestieri artistici critici come le colonne sonore, il montaggio di film, le scenografie, il trucco, le acconciature e i suoni meriteranno il medesimo rispetto e riconoscimento di mestieri come la recitazione, la regia e gli effetti visivi», si legge nella lettera inviata al presidente David Rubin da più di 70 importanti professionisti del mondo del cinema tra i quali spiccano i nomi del regista di Titanic James Cameron, della produttrice di Jurassic park e Ritorno al futuro Kathleen Kennedy, del compositore John Williams (vincitore di 5 premi Oscar grazie alle colonne sonore di Il violinista sul tetto, Lo Squalo, Guerre stellari, E.T. e Schindler’s List) e il regista di La forma dell’acqua e La fiera delle illusioni Guillermo del Toro.
Secondo le nuove disposizioni (che, tra le altre cose, prevedono anche il voto via Twitter per la nuova categoria “film preferito dai fan”) i discorsi di accettazione dei vincitori delle otto categorie estromesse dalla cerimonia (ovvero quelle che premiano il montaggio, il trucco e le acconciature, la colonna sonora originale, la scenografia, il suono, il corto documentario, il cortometraggio animato e il cortometraggio live-action) verranno montati all’interno di una clip che verrà trasmessa nel corso della diretta, in modo da fare un piccolo recap di quello che è accaduto a telecamere spente.
«Ridurre una qualsiasi di queste singole categorie nel perseguimento di valutazioni e profitti a breve termine danneggia irreparabilmente la posizione dell’Academy come arbitri imparziali e amministratori responsabili dei più importanti premi del nostro settore», si spiega all’interno della lettera, il cui intento primario è quello di dare pari dignità, diritti e visibilità a tutti coloro che lavorano alla realizzazione di grandi pellicole come Dune, È stata la mano di Dio, Il potere del cane e West side story (tutti film candidati agli Oscar 2022), la cui maestosità, perfezione e capacità di farci sognare è il frutto di un lavoro collettivo che deve essere riconosciuto in modo equo e paritario.
«Cercare un nuovo pubblico rendendo la trasmissione televisiva più divertente è un obiettivo lodevole e importante», si legge sul finire della lettera. «Ma questo non può essere ottenuto sminuendo gli stessi mestieri che, nelle loro espressioni più straordinarie, rendono l’arte del cinema degna di essere celebrata».
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