Charlène di Monaco, destino interrotto

Charlène di Monaco, destino interrotto

Il passato da campionessa, l’incontro con il principe Alberto, la lacrima «inopportuna» sull’altare. La tentazione di scappare da un copione già scritto e la misteriosa malattia. Ritratto di una «sirena» triste che sognava di conquistare un titolo (e non era quello di principessa)

Per l’occasione, la corte d’onore del palazzo era stata trasformata in una chiesa a cielo aperto. Nel 1956, a Monaco, l’unione di Ranieri III con la stupenda Grace Kelly era stata celebrata nella cattedrale dell’Immacolata Concezione, ma il 2 luglio 2011 l’edificio era sembrato troppo angusto per accogliere gli oltre 900 invitati del nuovo, principesco matrimonio. Pertanto, Alberto aveva optato per una cerimonia en plein air: il sole splendente e il mare azzurro avevano fatto a gara per rendere fiabesca la location. Due mesi prima, il gotha mondiale si era ritrovato a Londra per vedere Miss Catherine Middleton farsi mettere la fede al dito. E ora, le teste coronate d’Europa – e non solo – si erano di nuovo date appuntamento, alla Rocca. In mezzo a una marea di cappelli, si potevano scorgere Karl Lagerfeld, Naomi Campbell, Roger Moore e il presidente Nicolas Sarkozy. 

Era calato il silenzio quando Charlène, splendida nell’abito disegnato da Giorgio Armani, un sogno di satin duchesse con cinque metri di strascico, si era avvicinata all’altare al braccio del padre. Stava forse vivendo il più bel giorno della sua vita? Non si direbbe, dal suo sorriso forzato. Il peggio era arrivato quando la neo principessa di Monaco, al momento di deporre il bouquet sull’altare di Sainte Devote, come vuole la tradizione, si era lasciata scappare una lacrima, «debolezza» per la quale il suo sposo l’aveva subito rimproverata, a bassa voce.

«La tensione era troppa da non riuscire a trattenere le lacrime», racconterà due anni più tardi in un’intervista al Times. «Tutto era così opprimente, i pettegolezzi… troppe emozioni». Pochi giorni prima delle nozze, alcuni tabloid avevano scritto che Charlène in ben tre occasioni aveva cercato di scappare dalla Rocca, di tornare in Sudafrica, la sua patria d’origine, per sfuggire a un destino già scritto. Volgari dicerie, avrebbe risposto lei, una delle tante che ha dovuto mettersi alle spalle da quando è diventata altezza reale. 

Di recente, però, la sua lunga assenza da Monaco ha alimentato le speculazioni. Il 2021 è stato un anno caotico per la principessa, profondamente doloroso, lontano dai suoi figli, i gemelli Jacques e Gabriella di sette anni. Prima di unire il suo destino a quello del Principato, si sarebbe mai immaginata l’abnegazione che un tale ruolo le avrebbe imposto? «Non mi fraintenda, Charlène non è Lady D», ha precisato una delle sue amiche dalle pagine di Tatler. «Non credo, nemmeno per un solo istante, che ignorasse quello che stava facendo sposandolo». Senonché, al contrario di Lady D, Charlène non aveva mai sognato di convolare a nozze con un principe.

Nel 2000, all’epoca del loro incontro, Alberto non siede ancora sul trono, ma in qualità di erede già deve assumersi alcuni obblighi. A Monaco, presiede così una gara di nuoto in cui Charlène, sportiva professionista, vince l’oro nei 200 dorso. Nel consegnarle il tradizionale bouquet, Alberto, agitato, balbetta qualche complimento. Passerà più di un anno prima che le loro strade si incrocino ancora. Charlène Wittstock torna nel Principato con alcuni amici nuotatori: mentre è a tavola, sulla terrazza di un ristorante, il principe le si avvicina e, preso il coraggio a due mani, la invita a cena. «Devo chiedere al mio allenatore», risponde lei timidamente. «Un no sarebbe la risposta sbagliata», replica Alberto. E la sera stessa, manda una Rolls a prenderla. Tra loro, sembra scattare subito la complicità: dopo una cena a lume di candela, i due se la filano in un night dove ballano fino all’alba. Poi Alberto invita Charlène a palazzo. «Non sapevo cosa aspettarmi», racconterà più tardi. «Uno dei suoi assistenti ha preparato un caffè e abbiamo ammirato la città dall’alto». Prima che lei se ne vada, il principe le passa un bigliettino con il suo numero di telefono. Ma una volta in albergo, gli occhi pieni di stelle, la giovane donna lo perde: niente di grave, in fondo non è così difficile rintracciare uno degli scapoli più famosi del mondo.

Nessuno conosce i veri retroscena di questa storia d’amore. La prima apparizione pubblica di Charlène al fianco del suo principe risale al 2006, per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino. I commentatori reali si chiedono chi sia questa sirena dalla lunga capigliatura bionda, ignota all’almanacco del gotha. La risposta arriva dai giornalisti sportivi: Charlène Wittstock è una campionessa che ha già conquistato numerose medaglie. A otto anni, allenata da sua madre, insegnante di nuoto, è già come un pesce nell’acqua; a sedici fa parte della nazionale sudafricana. Il suo sogno? Vincere l’oro olimpico. Ma una brutta ferita le impedisce di partecipare ai Giochi del 2008. Charlène rinuncia così definitivamente alla carriera agonistica, e si consacra alla difficile arte di principessa.

Malgrado le buone intenzioni, non riesce però ad adattarsi alla vita monegasca. Benoni, la città dove è cresciuta, le manca. «Non sono nata a Monaco e non sono neanche una principessa. Ma farò del mio meglio», promette alla vigilia del suo matrimonio, in un’intervista a Tatler. Eppure, Charlène non imparerà mai il francese, lingua ufficiale del Principato, e agli occhi dei suoi sudditi sarà sempre troppo riservata. La fiaba si incrina. La principessa deve affrontare le rivelazioni sul passato di Alberto – viene a sapere dei due figli segreti –, e le critiche senza fine della stampa. Ogni sua minima audacia fa notizia, soprattutto i cambi di look, come quando a una festa di Natale a palazzo si presenta con la testa rasata. «Ma che cosa sta facendo? Ma insomma, non è molto regale… sono commenti che conosco fin troppo bene», racconta al magazine Point de vue. «E non ho nient’altro da rispondere se non che siamo nel 2021». 

Incompresa, Charlène trova rifugio nelle iniziative che più ha a cuore: nel maggio 2021 parte per il Sudafrica per partecipare alla lotta contro il bracconaggio. Questo ritorno alle origini, che doveva durare solo qualche settimana, si trasforma in un calvario di più di sei mesi. Una grave infezione otorinolaringoiatrica impedisce alla principessa di viaggiare. Viene operata a più riprese, le sue condizioni di salute sono inquietanti: nelle rare apparizioni sui social media appare dimagrita, stanca e triste. Soffre della lontananza dai suoi figli. Nel corso di questi mesi c’è chi si domanda se l’esilio di Charlène non sia volontario. La sua assenza al decimo anniversario di matrimonio, il 2 luglio 2021, non ha fatto che alimentare i rumors su una probabile separazione della coppia principesca. Si mormora che lei non abbia mai amato suo marito e che da anni sia terribilmente infelice. Sul sito di informazione americano Daily Beast, una persona a lei vicina racconta di un pranzo in cui Charlène, ignorata da Alberto, non ha fatto che singhiozzare.

A inizio novembre il suo ritorno a Monaco riaccende le speranze, ma la tregua dura poco: Charlène sparisce di nuovo, questa volta in modo ancor più misterioso. Insonnia, disturbi alimentari, depressione… La principessa sta molto male, qualcuno parla di un ricovero in una clinica di lusso a Zurigo specializzata nella cura delle dipendenze di ogni tipo. È l’ultimo capitolo di un destino tanto straordinario quanto tragico.

VanityFair.it

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