Com’è noto, ed la Rai ha annunciato l’avvento del 2016 con un minuto di anticipo rispetto all’ora esatta: allo scopo (se non si è trattato di uno squallido errore) di “bruciare” la concorrenza, per avere più ascolti. Se si è trattato di un errore, sarebbe una sciatteria enorme, inspiegabile in un’azienda dove il livello professionale medio resta molto alto, nonostante gli scempi, gli abusi e i soprusi commessi contro la meritocrazia, a favore dei soliti raccomandati.
“La Repubblica” lancia, a partire da venerdì 15 gennaio, un’interessante iniziativa: la storia raccontata attraverso 28 dvd (i protagonisti sono 32). Li cito tutti, spinto dal mio entusiasmo: Pericle ed Alessandro Magno, Giulio Cesare e Augusto e Costantino, Carlo Magno e Federico Barbarossa, Gengis Khan e Giulio II, Cristoforo Colombo e Carlo V, Elisabetta I e Luigi XIV, Pietro il Grande e Robespierre, Napoleone e Garibaldi, Lincoln e la Regina Vittoria, Gandhi e Lenin e Stalin, Hitler e Mussolini, Roosevelt e Mao, John Kennedy e Giovanni XXIII, Reagan e la Thatcher, Gorbachev e Nelson Mandela. Il quotidiano romano propone fastose pagine promozionali e assicura che “l’opera farà storia”. Come ho detto, sono entusiasta ancor più che fiducioso. Purtroppo manca un’indicazione, anche minima, sul prezzo. Perché? É gratis? Sarebbe interessante dichiararlo. È – presumibilmente – a pagamento? Perché non specificare il prezzo, e altre piccolezze, come quella, utile per i lettori, di abbonarsi ed assicurarsi di avere l’intera collezione?
Forse vi sembrano sciocchezze, futilità: a me no. Per me sono piccole sciatterie o, peggio, astuzie mercantili e meschine. Nel caso della Rai, sorprende che non siano stati presi provvedimenti immediati ed esemplari, non vorrei che fosse l’indizio – come molti dicono – della personalità del nuovo dg, Campo Dall’Orto, “indeciso a tutto”. Nel caso di Repubblica mi aspetto una precisazione da parte di Stefano Mignanego, il responsabile della comunicazione, abitualmente solerte, molto professionale. Ovviamente, con l’indicazione dei prezzi e delle altre indicazioni utili per i lettori. Il papà di Stefano, Piero Ottone, è stato un grande maestro di giornalismo: ne fui un immeritevole allievo, ma ricordo che la sua prima preoccupazione era rivolta al “servizio” da offrire ai lettori. Un precursore. Una curiosità? Al “Secolo XIX” fu il primo (fine anni sessanta…) a capire l’importanza di offrire informazioni meteo, con tanto di cartina; oggi non c’è giornale, stampato o televisivo, che ne faccia a meno.