L’attrice due volte premio Oscar nella commedia drammatica “Il piacere è tutto mio”, in sala dal 10 novembre
Una storia “che sentivo di non aver mai interpretato né visto rappresentata e c’era una necessità di farlo, perché si parla di piacere e di vergogna nel modo del quale c’è più bisogno”. È ciò che ha convinto Emma Thompson ad interpretare la commedia drammatica “Il piacere è tutto mio” della regista Sophie Hyde, che arriva in sala dal 10 novembre con Bim, dopo il debutto mondiale al Sundance Film Festival e la presentazione al Berlino Film Festival.
Nel film l’attrice britannica, due volte premio Oscar come miglior attrice nel 1993 e per la migliore sceneggiatura nel 1996, interpreta la professoressa sessantenne Nancy Stokes, vedova, che si propone di scoprire cosa voglia dire provare per la prima volta piacere durante il sesso ricorrendo a un affascinante escort di 30 anni più giovane, Leo Grande (Daryl McCormack).
Nel delicato racconto scritto da Katy Brand, il sesso diventa lo strumento per creare un coinvolgente dialogo, superando preconcetti e vergogna, e per entrare nella vita dei due protagonisti. Tra le scene più intense, quella nella quale Emma Thompson si mostra davanti allo specchio in nudo integrale: “È stato forse uno dei momenti di recitazione più difficili della mia carriera. Dovermi guardare allo specchio con serenità e senza giudizio o desiderio di cambiare, è qualcosa che nella vita non mi è capitato. Questo dice molto della mia storia di donna e dei confronti con immagini impossibili che tutte noi subiamo. È la tragedia intorno al corpo femminile che dobbiamo assolutamente interrompere”.
Nella trama vediamo intrecciarsi la storia di Nancy (il nome che la protagonista ha scelto per non esporsi durante gli incontri), lucida nel guardare a un matrimonio che è stato senza stimoli (anche sessuali) e quella di Leo Grande, giovane uomo che sembra vivere con assoluta serenità il diventare oggetto delle fantasie delle sue clienti, attraverso il personaggio che ha creato che gli permette di nascondere il più possibile di sé.
“Appena ho letto la sceneggiatura ho avuto subito voglia di fare il film” racconta Emma Thompson. L’irlandese McCormack, classe 1993, già interprete, fra gli altri, della serie Peaky Blinders, ha amato soprattutto che “per entrambi ci sia un percorso di consapevolezza e ’guarigione’ reciproca. Si aprono piccole porte dentro di loro e alla fine sono entrambi radicalmente diversi”.
Interpretare un film come questo “è stato molto liberatorio, una bellissima esperienza, anche perché il rapporto dei due personaggi è libero dal bagaglio della storia d’amore”, sottolinea Emma Thompson. “Nancy è in una stanza con una persona alla quale non ha bisogno di nascondere nulla, non ci sono apparenza sociale e famigliare a pesare, non ci sono maschere”.