Retroscena sui diritti tv. I presidenti sono in ansia. Che succede se non arriveranno 1400 milioni?

Retroscena sui diritti tv. I presidenti sono in ansia. Che succede se non arriveranno 1400 milioni?

Diritti tv, la volata finale. Presto sarà pronto il (nuovo) bando d’asta della Lega di serie A per i diritti domestici del campionato. Entro metà dicembre l’apertura delle buste. Lega e Infront, l’advisor, sperano di mettere in cassaforte circa un miliardo di euro, in modo da arrivare alla cifra complessiva di 1400 milioni. Per l’estero è andata molto bene: 371 milioni da Img. Un balzo avanti notevole rispetto al passato. Mancano ancora Coppa Italia e Supercoppa italiana: previsti altri 18-20 milioni, in modo da arrivare alla cifra complessiva di 391 milioni. Su quel fronte la “squadra” guidata dall’ad di Infront, Luigi De Siervo, ha fatto un eccellente lavoro a Londra. Ma ora potrebbe venire il difficile con i diritti domestici. Sky aveva già partecipato all’asta estiva, poi annullata. Ora è chiaro che la tv di Rupert Murdoch si rifarà sotto: ha già i diritti di Champions ed Europa League dal 2018 al 2021, con la serie A sarebbe la vera padrona del calcio in tv. Un’offerta senza precedenti ai suoi clienti (e già a Rogoredo si stanno attrezzando). Sky nel prossimo bando per il campionato dovrebbe mettere circa 500 milioni, anche se ci sono voci, e timori, che possa scendere un po’, arrivando così a meno di quello che si aspettano Lega-Infront. E Mediaset Premium? Non ha partecipato all’asta della scorsa estate (troppi 261 per il pacchetto del digitale): adesso, con Adriano Galliani alla presidenza, punta ad avere le migliori otto squadre dal punto di vista degli ascolti. Ma molte medio-piccole società in questo caso rischierebbero di restare fuori (alti costi di produzione, audience modesta). Mediaset di sicuro non spenderà più 370 milioni come in passato: in questo momento particolare, pare non sia intenzionata a offrire più di 200-220 milioni per il campionato. Quindi, facendo i conti: 500 da Sky e 220 da Mediaset Premium fa 720. A questa va aggiunta la Coppa Italia (vale circa 20 milioni), gli highlights, la radio, internet, eccetera. Ma non si arriverebbe al miliardo auspicato. A meno che ci siano altri competitors, cosa al momento poco probabile. In caso di secondo fallimento, cosa potrebbero fare Lega-Infront? Spingere per il progetto della tv della Lega. Non semplice (vedi Spy Calcio del 7 novembre) e che potrebbe portare a contenziosi legali. I presidenti, poi, non si sono dimostrati entusiasti davanti al progetto. Almeno per ora, e a parte qualche singola voce. Da Lega-Infront assicurano che non ci sarebbero conflitti di interesse con Discovery anche se l’intero pacchetto che ha suscitato perplessità.

Fondo Sport e Periferie, pronti altri 100 milioni
Dopo i primi 100 milioni di euro stanziati dal Governo Renzi, da oggi è disponibile il nuovo Fondo Sport e Periferie, con ulteriori 100 milioni. Il piano è destinato a finanziare la costruzione o il completamento di impianti sportivi che si trovano in aree periferiche delle nostre città. “Non si tratta solo di trovare fondi per impianti sportivi. Si tratta di costruirli o ristrutturarli contribuendo così, attraverso lo sport, ad un riequilibrio economico e sociale. Perché dove c’è una palestra, dove c’è un palazzetto, un campo da calcio, una pista di atletica, c’è un quartiere, un paese che rinasce” ha dichiarato il ministro per lo Sport Luca Lotti. Il ministro ha anche sottolineato che con la Legge di Bilancio il Fondo Sport e Periferie diventa strutturale.
La finalità è quella di “proseguire sulla strada della concretezza dell’azione politica”, puntando “a far crescere le giovani generazioni in modo sano, assicurando loro la possibilità di fare attività fisica, di imparare cosa sia il rispetto reciproco e la solidarietà. Fare sport non è soltanto un divertimento ma è un diritto che va garantito a tutti, partendo da chi ne ha più bisogno, senza lasciare nessuno indietro” ha concluso il ministro Lotti.

Macalli rischia la condanna ma perché la Lega C non si è costituita parte civile?
Si sta svolgendo nel silenzio generale presso il Tribunale penale di Firenze il processo per appropriazione indebita aggravata a carico dell’ex presidente della Lega Pro (ora serie C), Mario Macalli. Anzi è alle sue battute finali. Iniziato il 6 luglio scorso, arriverà molto probabilmente a sentenza entro la fine dell’anno, con una condanna che appare probabile, se non sicura. Il 26 ottobre scorso è stato sentito in dibattimento l’ex vice commissario della Lega Pro, Dino Feliziani, che ha confermato quanto già rilevato nella sua relazione, ossia che Macalli pagò con i denari della Lega 277.000 euro agli avvocati (Catalano e D’Avirro) che lo assistettero nella sua personale vicenda legata ai marchi del PergoCrema. Il capo di imputazione non è stato smentito né contrastato neanche dalla difesa che si sente forte dell’assenza, davvero singolare, della parte civile (la Lega appunto) e che nella sua arringa finale certamente evidenzierà questo fatto così da ottenere, in assenza di danno reclamato dalla danneggiata, una pena lieve e sicuramente Macalli non sarà obbligato a rimborsare alcunché alla Lega né, pertanto, alle sue disastrate società.
Intanto il troncone romano, scaturito anch’esso dalla ponderosa relazione di Feliziani, dopo due anni di indagini è stato trasferito, ad agosto scorso, alla Procura di Firenze per competenza territoriale. In caso di rinvio a giudizio, come si comporterà stavolta Gravina?

Fulvio Bianchi, dalla sua rubrica Spy Calcio, Repubblica.it

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