L’attore, al centro delle cronache per il divorzio da Angelina Jolie, ha deciso di portare al cinema He wanted the moon, pellicola dedicata allo scienziato che, per primo, decise di studiare la mania depressiva, ammalandosene lui stesso. Brad, mica vuoi dirci qualcosa vero?
Brad Pitt, a cui i rotocalchi dedicano ogni giorno pagine e pagine, avrà modo di fronteggiare il proprio dolore in un film tutt’altro che facile. He wanted the moon, adattamento cinematografico di un’omonima biografia, è capitombolato nella vita dell’attore quando questi era ormai prossimo alla separazione. E mai fatto sarebbe potuto essere più provvidenziale.
La pellicola, come già il libro dal quale è tratta, ha la propria ragion d’essere nel dolore, umano, di un uomo disperato. Parry Baird, scienziato della mania depressiva, è il dottore che ha votato la propria vita alla ricerca dei fondamenti biochimici della malattia. Negli anni Venti, con l’America stretta nella morsa fatale della Grande Depressione, lo scienziato ha speso ore col capo chino sui libri, la testa immersa in una materia grigia. Tanto grigia da avere infine preso il sopravvento.
Perry Baird, di cui sono stati pubblicati postumi gli scritti innovativi, ha finito per ammalarsi di quella stessa malattia cui avrebbe voluto dare un senso. Radiato dall’ordine dei medici, è stato allontanato dalla famiglia e condannato da questa ad una damnatio memoriae che non si è esaurita nemmeno nella morte, avvenuta in seguito ad una lobotomia.
È stata la figlia, anni più tardi, a ricostruire gli atti del padre, racchiudendoli nella biografia che tanto è caro a Brad Pitt. L’attore, sul quale le vicissitudini personali avranno (forse) esercitato una certa influenza, ha comprato i diritti del libro, decidendo di adattarlo per il grande schermo e recitarlo da protagonista.
Claudia Casiraghi, Vanity Fair