EDICOLA FIORE PARTE CON JOVANOTTI E PARODIA COLOMBAN

EDICOLA FIORE PARTE CON JOVANOTTI E PARODIA COLOMBAN

Ospiti di Fiorello anche la finta Raggi, Boldrini e Ventura

Fiorello, Gabriella Germani e Lorenzo Jovanotti nel corso della prima puntata della nuova serie di Edicola Fiore, Roma 10 ottobre 2016 (Per desk rete, CMS e browser allegati) FoTO di Giorgiana Cristalli

Con la parodia del nuovo assessore alle Partecipate del Comune di Roma, Massimo Colomban (il tormentone è “Fora i romani dalla capitale”), il ritorno della prima imitazione di Virginia Raggi (proposta da Gabriella Germani) e un ospite speciale, Jovanotti, Edicola Fiore è tornata stamattina su Sky Uno e Tv8 nel primo di 50 nuovi appuntamenti. Il format sperimentale mattutino di Fiorello testato a giugno in tv con nove puntate, insieme al giornalista Stefano Meloccaro, resta fedele alle origini con qualche novità.
I giornali rimangono il punto di partenza per spunti di attualità da usare per regalare buon umore. “Comprate quelli di carta – è l’invito di Fiorello – perché stanno chiudendo le edicole, in Italia ne sono rimaste solo 8.000”, dice. Le riprese con un bastone da selfie su cui è montata la Fiore cam (una telecamera nello smartphone di Fiorello) regalano immagini che ruotano su se stesse, inquadrature ‘dance’ e riprese ‘aeree’, con una regia che segue il ritmo degli eventi. Oltre a Lorenzo in studio, Fiorello ha voluto con sé per la prima puntata un altro vecchio amico, Nicola Savino, in collegamento video da Milano su un tablet via FaceTime.
Una nuova telecamera riprende la via Flaminia alle prime luci dell’alba (con Fiorello e Meloccaro su un balcone al quarto piano) mentre un occhio resta puntato all’interno del bar e un altro sul marciapiedi, sul quale spunta Lorenzo Jovanotti con una chitarrina di Hello Kitty. “Affacciati alla finestra amore mio”, canta, divertito dall’idea di esibirsi per strada alle prime luci del mattino, ma anche un po’ preoccupato: “Non è che mi tirano un secchio d’acqua addosso?”, chiede. Sorrisi e allegria accompagnano la sigla di Edicola Fiore, strimpellata e cantata live dall’autore, lo stesso Jovanotti, solare con la sua felpa giallo e verde in omaggio al Brasile. “L’ho comprata a Londra al mercatino per 5 sterline – racconta a telecamere spente – mi sta un po’ piccola, ma mi ha attratto subito”. Fiorello chiede a Lorenzo se, dopo il confronto, avrebbe dato la mano a Donald Trump. “Dipende – risponde – con la mano aperta o chiusa?”. Poi intona Un raggio di sole, la canzone con cui nel ’99 vinse il Festivalbar (conducevano Fiorello e Alessia Marcuzzi).
Se il ministro Boschi canta Like a Virgin (a sua insaputa) grazie ad un divertente montaggio di Mauro Casciari, Giovanni Vernia segnala eventi e tendenze, in una simpatica nuova rubrica.
Trump è nel mirino per le sue esternazioni e scatena le ire della Boldrini-Germani che, al telefono, gli urla “sessista”, mentre Pier Luigi Bersani dicendo “no, dopo tre sì” (come ha detto il premier Renzi, a proposito del referendum) viene ribattezzato da Fiorello, con un parallelismo con X Factor, “il Manuel Agnelli della politica”. “Trenta giorni a novembre, con aprile, giugno e settembre”, esordisce la Raggi-Germani, che già fa il conto alla rovescia per la fine del suo mandato, non senza qualche stoccata all’ex sindaco Ignazio Marino, nonostante la sua assoluzione.
Spazio anche al calcio, dopo la sofferta vittoria dell’Italia 3-2 di ieri sera con la Macedonia. Al telefono Ventura ma, invece del ct Gian Piero, spunta Simona, imitata da Gabriella Germani. Ed è un fiume in piena mentre commenta un match “davvero da brividi, come vedere la Marini struccata al Grande Fratello vip” con quel Verratti, conclude caustica, “che mi ha fatto errori grossi quasi come quello di sposare un Bettarini”.

Ansa

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