Callas 100, l’Arcimboldi di Milano celebra la Divina nel centenario della sua nascita

Callas 100, l’Arcimboldi di Milano celebra la Divina nel centenario della sua nascita

Callas 100 approda sul palco dell’Arcimboldi di Milano il 28 settembre, seconda tappa di una grande un evento internazionale itinerante, dopo la prima del 23 luglio a Firenze, per celebrare la Divina nel centenario della sua nascita. “In scena non solo la più grande cantante drammatica del nostro tempo, come la definì Leonard Bernstein, bensì anche la donna, Maria”. Così il produttore Davide Cicchetti spiega il concerto di Gala dedicato a una delle più importanti interpreti nel mondo femminile dell’opera e della musica classica. Due ore di “musica e parole”, aggiunge: “per raccontare Maria Callas a 360°, non soltanto attraverso i brani musicali che le furono più cari, eseguiti da artisti di grande valore internazionale, ma anche con un testo, letto nelle tappe italiane, da Laura Morante“.

Uno spettacolo che va oltre il concerto di Gala per diventare un’esperienza immersiva nel personaggio e nella persona Maria Callas.
“Un format semplice”, spiega Cicchetti: “ma basato sui valori dell’eccellenza artistica. Al classico concerto di Gala con artisti top del panorama internazionale, abbiamo pensato di aggiungere un testo creato ad hoc per l’evento, che sarà recitato ed intercalato tra i brani musicali oltre ad essere affidato alla lettura di una attrice di primissimo piano, che per le date italiane sarà Laura Morante. In tal modo verrà descritto il personaggio Callas a tutto tondo, dandone una dimensione non solo vocale ma anche profondamente umana.

Callas 100 offre una riflessione a cuore aperto, attenta ed oculata, sul perché la giovane cantante, enfant prodige, sia diventata la Regina dell’Opera dei due mondi. Così durante l’ascolto e la visione del Galà, lo spettatore avrà modo di assistere ad una versione inedita di Maria che parla di sé stessa, interrogandosi sul suo successo e su come, calcando i palchi internazionali è stata acclamata dai più importanti direttori d’orchestra e dalla critica mondiale.

Lo spettacolo e gli interpreti I brani musicali eseguiti a Milano saranno tutti celebri cavalli di battaglia della ‘Divina’, come Casta Diva (dalla Norma di Bellini) o il duetto Zuzuki-Butterfly (da Madama Butterfly di Puccini), il duetto Tosca-Cavaradossi (da Tosca di Puccini), D’amor su l’ali rosee (dal Trovatore di Verdi) e altri, ma anche brani per sola orchestra come il Preludio al III atto della Traviata (di Verdi).
Gli interpreti sono tutte star internazionali da Olga Peretyatko (soprano) a Myrtò Papatanasiu (soprano), Andrea Edina Ulbrich (mezzosoprano) e Valerio Borgioni (tenore). Dirigerà l’orchestra il direttore il Maestro Fabrizio Maria Carminati.
Dodici/tredici brani alternati a nove brevi interventi di lettura preceduti da una introduzione del critico musicale Alberto Mattioli.
Un’occasione unica per gli artisti che si confrontano con la Divina e una grande sfida da raccogliere con umiltà: “Maria Callas non si può imitare”, ha detto Myrtò Papatanasiu: “Il colore della sua voce è unico. Il mio compito sarà quello di cantare con verità, sincerità ed eleganza”.
Anche il mezzosoprano Andrea Edina Ulbrich si esprime così sull’unicità della Divina: “Maria Callas era, è e sarà sempre grandissima. La sua voce non è imitabile e non può essere ripetuta. Mi piacerebbe però riuscire a comunicare le emozioni che lei ha sempre comunicato attraverso la sua voce”.

Una donna e un’artista unica 

Il grande regista italiano Franco Zeffirelli disse di lei: “L’emozione di quel suono… la sua voce che udivo per la prima volta giungeva attraverso i timpani fino ai nervi, alle cellule più segrete e recondite della mente”. Da qui è partito il progetto Callas 100, con l’intento di regalare al pubblico quelle emozioni, ricordando l’artista e la donna la cui voce ha incantato, commosso e delle volte anche stupito. Ma la cui stessa vita è stata sempre al centro dell’attenzione. Arte, successi e mondanità si sono intrecciati nella sua carriera. Cosa predestinava questa ragazza greca a diventare il soprano più celebre, acclamato, amato, contestato, chiacchierato e alla fine rimpianto del ventesimo secolo? Proprio la sua vita sicuramente non facile, piena di contraddizioni sentimentali, da un lato rimasta bambina in cerca dell’amore eterno mai ricambiato appieno, e dall’altro un’artista che con le sue esibizioni ha incantato il pubblico che la ascoltava, la cercava identificandola come Unica.
Maria Callas per tutta la vita inseguì l’amore e la famiglia che non ebbe mai. E morì a soli 54 anni. La sua carriera iniziò con Puccini e la Tosca proprio in Grecia, nel 1942, con un successo strepitoso. A questo unì le sfuriate da diva, il mistero del dimagrimento improvviso. E la love story da copertina con il miliardario Aristotele Onassis, che fece vendere pile di rotocalchi quando lui lasciò la moglie per lei. Ma poi la piantò in asso sposando Jackie Kennedy, la vedova del presidente americano. La parabola artistica e personale di Maria Callas iniziò a precipitare nel 1957, quando conobbe appunto Onassis. Non avendo vissuto una vera infanzia in quanto enfant prodige, si bruciò in questo suo desiderio finalmente realizzato di follia, di divertimento, con Aristotele Onassis


Grazie al concerto di gala Callas 100, il pubblico avrà modo di assistere ad una versione inedita di Maria che racconta sé stessa, della sua vita da artista e donna, colei che ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo e che è stata acclamata dai più importanti direttori d’orchestra e dalla critica mondiale.

Il tour internazionale 

Il progetto Callas100 nasce in una dimensione assolutamente internazionale, quindi alle tre date estive italiane (il 9 settembre lo spettacolo sarà a Vicenza nell’ambito del VIOFF), si aggiungeranno tre date internazionali in alcune delle venues leggendarie della musica classica mondiale. Il 1° novembre andremo in scena alla Smetana Hall di Praga, il 3 dicembre alla Carnegie Hall di New York, il 20 dicembre al Musikverein di Vienna, per proseguire in altre capitali nel 2024, da Londra a Ginevra.

“Porteremo all’estero una produzione nata in Italia”, spiega Cicchetti con orgoglio.

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