Al Festival con ‘Bolle di sapone’ con vecchietti barLume e Covid
MANTOVA, 09 SET – MARCO MALVALDI, BOLLE DI SAPONE (SELLERIO, PP 266, EURO 15,00). Tornano gli amati Vecchietti del BarLume di Marco Malvaldi e in ‘Bolle di sapone’ fanno i conti con il Covid e trovano il modo, nonostante le distanze imposte, di indagare e interagire fra loro, anche usando le tecnologie.
“Quando ti entra un elefante nella stanza non lo puoi ignorare.
E ignorare il Covid per uno che scrive storie ambientate in un bar sarebbe stato abbastanza difficile. ‘Bolle di sapone’ è partito da qui. Sono un privilegiato, gestisco un bar di fantasia, posso giocarmela come meglio credo, non ho fornitori da pagare, consegne da rispettare e così con mia moglie, Samantha, abbiamo provato a capire quale poteva essere il modo di raccontare questo disastro che ci è capitato e ha riguardato tutti, però alcuni più degli altri. Ho cercato di parlare di quelli che sono stati più colpiti facendolo con la commedia all’italiana, cercando di ridere e poi di far pensare” dice all’ANSA Marco Malvaldi al Festivaletteratura di Mantova 2021 che si è inaugurato l’8 settembre e si concluderà il 12 settembre.
Nel libro seguiamo le avventure dei Vecchietti, il bancone di Massimo il Barrista è vuoto di chiacchere, Ampelio è in ospedale, entrano nuovi personaggi tra cui Tilde e Gigina e lo scenario delle indagini è la Calabria dove c’è stata la doppia morte di due anziani coniugi. Ma nella realtà “lo sguardo adesso deve essere rivolto agli adolescenti, ai ragazzi. Ora l’emergenza anziani è finita, parte quella di chi si è iscritto all’università nel 2019 e ancora non ha visto i suoi compagni di corso. Di loro ci dobbiamo occupare al più presto. I professori dovrebbero essere elastici e flessibili nel dare esercizi di gruppo e poi gli esami universitari dovrebbero essere seri, in presenza e farli sentire appagati. Non facciamo errori del tipo ‘todos caballeros’ se non rischiamo di creare un nuovo ’68. Gli studenti non devono pensare di aver perso tempo perchè quello sarebbe veramente un insulto” sottolinea Malvaldi.
“La scuola pubblica italiana ha fatto negli ultimi 20 anni passi da gigante, sarebbe assurdo perderli. Si soffre la mancanza in presenza, gli studenti devono interagire fra loro al più presto. Se no non ci sono confronto e crescita. Abbiamo fatto bene a rivolgerci agli anziani in un primo periodo, adesso è il momento di guardare da un’altra parte se no rischiamo di ingessare il paziente per una frattura senza renderci conto che ha una polmonite. E’ il momento di guardare alla popolazione attiva” spiega lo scrittore.
Tablet, cellulari, videochiamate, la tecnologia si dimostra fondamentale durante il lockdown raccontato in ‘Bolle di sapone’ . “La tecnologia spesso la usiamo male, in questo caso si è dimostrata indispensabile. Chi ha un’altra età magari è in grado di cogliere solo il buono di determinate tecnologie, non è schiavo come noi e quindi le usa come andrebbero usate. Non ci si deve rivolgere alla popolazione anziana come se fosse un un peso, ma valorizzandone il modo diverso di partecipare alla società” afferma Malvaldi che per ‘Bolle di sapone’ si è molto documentato su come, per esempio, funzionano gli ospedali nell’emergenza.
I nuovo personaggi, tra cui Gigina, la mamma di Massimo resteranno anche nelle prossime storie? “Si, in particolare Gigina. C’era bisogno di qualcuno che risolvesse i problemi con intelletto e senso pratico. ma tornerò ai Vecchietti quando avrò una storia adatta a loro” annuncia lo scrittore che ha una formazione da chimico del quale nel 2021 sono in arrivo anche due saggi. “Uno scritto con Paolo Cintia, esperto di informatica, dedicato alla matematica del calcio, la seconda mia passione, che dovrebbe intitolarsi ‘Rigore di testa’ e sarà pubblicato da Giunti. L’altro, per Il Mulino, è un pallosissimo saggio sul secondo principio della termodinamica. Io nasco e resto chimico non lo posso dimenticare” afferma.
E i Vecchietti del BarLume in tv? “Non me ne occupo più. E’ una cosa che sta andando in parallelo e questo libro è anche stato fatto per riprendersi un po’ quelli che erano i miei personaggi perchè in tv sono andati oltre. Non mi ci riconosco più in quella roba, avevo bisogno di far vedere come sono secondo me” sottolinea Malvaldi che anche questa volta ha scelto un titolo giocoso per il suo nuovo romanzo. “Lo ha pensato mia moglie come gran parte della storia” racconta sorridendo.
Ansa.it