Morgan è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Qui il cantante ha parlato di tanti argomenti. Il primo: ha raccontata la sua nuova avventura, sarà conduttore del programma Cantautoradio che andrà in onda su Radio2. “Nella prima puntata, sabato 14 settembre, parleremo di De Andrè. In questo format io parlo, spiego, suono, ogni volta prendendo in considerazione un cantautore e andando ad approfondire la sua opera. Sarà un programma con tanti registri di espressione, con molti temi. E’ un po’ un varietà secondo me. Un varietà vintage e tecnologico allo stesso tempo”.
Poi ha parlato del suo rapporto con i fan con i fan: “Una volta sola non sono stato riconosciuto, in aeroporto, perché mi ero travestito da Venditti. Mi ero messo i rayban, il panama, poi ci vogliono i capelli leggermente fuori dal cappello e l’impermeabile con jeans e mocassini. E’ l’unico modo per non farsi sgamare. Vogliono tutti una fotografia, ti chiamano dall’altra parte della strada, rischiano di essere investiti. C’è l’esigenza primaria della foto. Su questo voglio aprire un dibattito: è grave questa cosa, per due motivi. Non solo perché mi rompo pesantemente i coglioni, ma perché innanzitutto non voglio essere localizzato sempre e invece appena ti fanno la foto poi la postano. L’irrintracciabilità è un diritto che io voglio avere. La seconda cosa, ancora più importante, è che io lavoro con l’immagine. E’ il mio bene, è la cosa su cui firmo i contratti. Mi pagano, il mio lavoro consiste in questo. La Siae dovrebbe far valere il diritto all’immagine che è un nostro bene. Tu puoi farmi una foto, ma non la dovresti pubblicare. La gente non si rende conto che questo per me è un lavoro. Stiamo esagerando. Se lo dici si fanno una risata. Io vi dico che se avessi avuto un centesimo da tutte le foto che ho fatto negli ultimi tre anni non solo non sarei stato sfrattato ma avrei comperato la Sony”.
E infine ha trattato il tema della casa, che Morgan non ha più perché è stato sfrattato: “C’è un giudice che è il paladino degli sfratti. Peggio del giudice della canzone di De Andrè, che diventa giudice solo per poter mandare al patibolo la gente. I giudici dovrebbero giudicare, lo dice la parola stessa. Prendi una questione, ne valuti gli aspetti, pesi e capisci cosa pesa di più. Non fai a priori tutto. Il giudice che ho incontrato io non è un giudice, è uno che non si sa perché è lì, è uno sbruffone. Dovrebbe sfruttare l’occasione per fare veramente il suo lavoro e pensare, ma evidentemente non ce la fa. Ora manderà tutto al macero. Sto molto male, non sono più lo stesso. Uno non ci pensa, ma quello che mi è successo equivale a uno stupro. E’ identico. La casa è importante, è la più importante cosa che hai. Quando non sai ripararti dal freddo fai a casa e sopravvivi. Questo vale per tutti. Per una persona come me, che fa di quello che ha attorno un oggetto d’arte, lo è ancora di più. La mia casa era un’installazione. La mia casa è stata svenduta a 200.000 euro quando ha come valore di mercato 700.000 euro. E’ stata comprata da un maniaco che ha voluto la mia casa perché è un mitomane. Mi hanno portato fuori dalla mia casa con le armi. Io piango, ho tutto lì, tutti i miei progetti. Io stavo sempre in casa a studiare, non sono uno come J-Ax o Fedez. Ora sono in uno sgabuzzino a china town a Milano con un sacco di insetti. Non sto più lavorando, prima facevo un sacco di cose, ora non faccio più niente”.