Presieduta dall’attrice francese Isabelle Huppert, la Giuria internazionale dell’81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia (28 agosto – 7 settembre) sarà composta dal regista e sceneggiatore americano James Gray, dal regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh, dalla regista, sceneggiatrice e produttrice polacca Agnieszka Holland, dal regista e sceneggiatore brasiliano Kleber Mendonça Filho, dal regista, sceneggiatore e produttore mauritano Abderrahmane Sissako, dal regista e sceneggiatore italiano Giuseppe Tornatore, dalla regista e sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz, dall’attrice cinese Zhang Ziyi.
La giuria del Concorso Venezia 81, sotto la direzione di Alberto Barbera, è stata dunque completata: sarà composta complessivamente da nove personalità internazionali del cinema che attribuiranno il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. Il Leone d’Oro e gli altri premi ufficiali saranno annunciati e consegnati durante la cerimonia di chiusura sabato 7 settembre sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia. La Giuria Venezia 81 assegnerà ai lungometraggi in Concorso, senza possibilità di ex-aequo, i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.
La presidente della giuria Isabelle Huppert, amata dal regista Claude Chabrol che l’ha diretta in otto film, ha ottenuto due Coppe Volpi alla Mostra di Venezia con “Un affare di donne” (1988) e “La cérémonie – Il buio nella mente” (1995). Nel 2001 ha vinto il suo secondo Premio per la migliore attrice a Cannes per “La pianista” di Michael Haneke. Nel 2005 a Venezia le è stato assegnato un Leone d’oro speciale per il complesso dell’opera per “Gabrielle” di Patrice Chéreau. Nel 2017 ha ricevuto la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista per “Elle” di Paul Verhoeven, per il quale ha vinto un Golden Globe e un Indipendent Spirit Award. Nel 2022 ha ottenuto l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino.
James Gray ha debuttato alla regia nel 1994 con “Little Odessa”, premiato con il Leone d’Argento a Venezia. Nel 2000 ha scritto e diretto il suo secondo lungometraggio, “The Yards”, che segna l’inizio della lunga collaborazione con Joaquin Phoenix. L’attore infatti appare nei tre film successivi del regista, tutti in concorso a Cannes: “I padroni della notte” (2007), “Two Lovers” (2008) e “C’era una volta a New York” (2013). “Civiltà perduta” è stato presentato al New York Film Festival del 2016, mentre “Ad Astra” (2019), con Brad Pitt, è stato presentato in concorso a Venezia e ha ricevuto una nomination agli Oscar. Il suo ultimo film “Armageddon Time” è stato presentato a Cannes nel 2022.
Andrew Haigh ha diretto l’acclamato “Estranei” che ha ricevuto varie nomination ai Bafta, ai Gotham Awards e agli Independent Spirit Awards. Per la sua sceneggiatura, Haigh ha ricevuto il premio della LA Film Critics Association. In precedenza, Haigh ha diretto “Charley Thompson”, presentato in concorso a Venezia nel 2017, “45 anni” (2015), che è valso a Charlotte Rampling una nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista, e “Weekend”, grande successo del 2011. È stato produttore esecutivo, regista e autore principale della serie HBO “Looking” (2014-2016); ha scritto e diretto tutti e cinque gli episodi della serie “The North Water” (2012) per BBC & AMC.
Agnieszka Holland con “Attori di provincia” (1978) ha vinto il Premio Internazionale della Critica a Cannes. Nel 1985 ha ricevuto una nomination all’Oscar per il miglior film straniero con “Bittere Ernte”.
Ha poi diretto “Un prete da uccidere” (1988) e “Europa Europa” (1990), per il quale ha ottenuto un Golden Globe e una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura. Con “In Darkness” (2011), ha ricevuto la terza nomination all’Oscar. Grazie a “Pokot” (2016), ha vinto l’Orso d’argento alla Berlinale. Ha diretto episodi delle apprezzate serie “The Wire”, “The Killing”, “Cold Case – Delitti irrisolti” e “Treme”. Inoltre, ha diretto la miniserie “Burning Bush – Il fuoco di Praga” (2013) e gli episodi pilota di “The First” e “1983”. Con “Green Border” ha trionfato al Premio Speciale della Giuria a Venezia nel 2023.
Kleber Mendonça Filho ha esordito con il documentario “Crític”, nel quale dà voce a 70 registi e critici cinematografici. “Il suono intorno” è stato presentato a Rotterdam nel 2012 e il Brasile lo ha scelto come suo candidato agli Oscar. “Aquarius” (2016), con Sonia Braga, è stato presentato in concorso a Cannes ottenendo nomination ai César e agli Independent Spirit Award. Nel 2019, “Bacurau”, co-diretto con Juliano Dornelles, ha vinto il Premio della Giuria a Cannes. È tornato sulla Croisette nel 2023 con “Retratos Fantasmas”. Attualmente sta girando un nuovo film, “The Secret Agent”.
Abderrahmane Sissako nel 1995 ha realizzato “Le chameau et les bâtons flottants”. Nel 1997 ha diretto “Sabriya – Le carré de l’échiquier”, un episodio della serie televisiva “Africa Dreaming”. Con La vie sur Terre (1998), il regista torna nel suo Paese d’origine. Nel 2002, ha diretto in Mauritania il film “Aspettando la felicità”, presentato a Cannes e vincitore del Premio Fipressci. È ritornato a Cannes nel 2006 con “Bamako” e di nuovo nel 2014 con “Timbuktu”, primo film mauritano candidato all’Oscar, che ha vinto sette premi César.
Giuseppe Tornatore debutta nel 1985 con “Il camorrista”, co-sceneggiato con Massimo De Rita. Nel 1989, con “Nuovo Cinema Paradiso”, film di cui è anche soggettista e sceneggiatore, vince l’Oscar come miglior film straniero. I suoi successivi film, da “Una pura formalità” a “Maléna”, da “L’uomo delle stelle” a “La sconosciuta”, da “Stanno tutti bene” a “La leggenda del pianista sull’oceano”, da “Baarìa” a “La migliore offerta”, sino al documentario “Ennio” dedicato a Ennio Morricone, sono stati distribuiti in tutto il mondo, raccogliendo premi e successo.
Julia von Heinz vince nel 2007 il German Film Award per il miglior film per bambini e ragazzi con il suo debutto “Was am Ende zählt”. Il film “E domani il mondo intero” è stato in concorso a Venezia nel 2020, rappresentando la Germania agli Oscar e ottenendo una nomination ai German Film Awards del 2021. Come parte del film collettivo “Isolation”, il suo corto “Two Fathers” è stato presentato alle Giornate degli Autori del 2021. La sua controversa serie tv “Eldorado Kadewe” ha vinto numerosi premi ed è stata acquistata dalla BBC. Il suo ultimo film “Treasure” è stato presentato alla Berlinale e al Tribeca nel 2024. Per questo film von Heinz ha vinto il premio German Cinema for Peace. Insegna regia all’Università di Televisione e Cinema di Monaco.
Zhang Ziyi ha debuttato al cinema nel film di Zhang Yimou “La strada verso casa” (1999). La sua interpretazione nel film di Ang Lee “La tigre e il dragone” (2000) le ha portato numerosi consensi. Ha recitato in “Memorie di una geisha” (2005) di Rob Marshall, ottenendo una nomination ai Bafta e una ai Golden Globe. Il ruolo in “The Grandmaster” (2013) di Wong Kar-wai le è valso 12 premi come migliore attrice in Cina. Ha recitato in film come “Hero” (2002) e “La foresta dei pugnali volanti” (2004) di Zhang Yimou, “2046” (2004) di Wong Kar-wai e “The Princess Raccoon” (2005) di Seijun Suzuki. Il suo debutto alla regia, “Poem” (2021), ha avuto grande successo di critica in Cina. Recentemente, ha lavorato col regista Peter Chan nel film “She’s Got No Name”, in uscita nell’autunno 2024.