Il potere e la suggestione della parola per raccontare la Storia: Alberto Angela ha realizzato per Audible il podcast del suo libro Cleopatra donna e regina in cui racconta “il potere di una donna moderna, che parlava le lingue, ha segnato il corso degli eventi. Nella figura di Cleopatra” spiega il divulgatore “vedo tante cose positive, la prima è la condizione della donna nella società; quando ha gli stessi diritti di un uomo automaticamente ti cambia la storia. A quell’epoca era qualcosa di rivoluzionario. Cleopatra era un’abilissima stratega di politica internazionale, con colpi di teatro che solo Lady Gaga riuscirebbe a fare”. Insieme a Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, e a Marco Azzani country manager Audible per l’Italia, Angela racconta come ha lavorato a un progetto che non è la lettura del libro, ma un racconto “come a cena tra amici” spiega “quando inizi un discorso trasmettendo le tue emozioni. Il podcast è una lente di ingrandimento. Vorrei vivere mille anni per raccontare le storie in versione podcast, aiutano a calarti nelle situazioni anche se tecnicamente è strano, non hai un pubblico e devi stare immobile perché la voce è fondamentale. All’inizio non è stato facile, un po’ come quando debutti davanti alla telecamera: non vedi gli occhi delle persone, l’obiettivo ti mette a disagio. Così col podcast ci sei tu e la tua voce, poi cominci a sentire te stesso, tiri fuori le frasi. L’immagine televisiva è quello che vedi, mentre stavolta chi ascolta immagina, è lasciato libero, diventa lo sceneggiatore del racconto”. Christian Greco, sottolinea come gli oggetti e i reperti storici parlino, come una visita nel museo sia un’esperienza straordinaria. “È vero” dice Angela “Quando leggi un papiro è un podcast, e lo fa un singolo visitatore quando legge le didascalie accanto agli oggetti di un museo. Riuscire a stabilire un legame col passato è straordinario. Nel podcast ho voluto mettere le suggestioni: se sono nella rada di Alessandria si devono sentire i gabbiani, come il suono metallico delle truppe. L’emozione dipende dai sensi, il nostro cervello lavora. Il miglior effetto speciale è la nostra immaginazione, è emozionante perché il rapporto col pubblico è più intimo”. “Fondiamo il nostro successo sulla parola”, dice Azzani di Audible “per noi è fondamentale, nel caso nel podcast di Alberto è stata una sfida, abbiamo reinventato il modo di comunicare la Storia. Sappiamo che il podcast è ascoltato dal pubblico under 30 che – come ci dice l’Istat – ha scarsa frequentazione con i libri di carta e i musei, questo è un formato veloce che puoi ascoltare con lo smartphone e con Alexa, in momenti diversi della giornata. Con gli audiolibri è successo così, non sono alternativi ai libri classici ma attirano un pubblico nuovo: lo stesso cerchiamo di fare coi podcast. Con Alberto pensiamo anche ad altri progetti”.
Per Angela un’esperienza interessante. “Ripeto, non è la lettura dei capitoli ma reinterpreti le pagine. Le prime cento sono dedicate all’uccisione di Giulio Cesare: ho cercato di far emergere le persone, le atmosfere e i luoghi, di dare una suggestione”. Racconta di aver registrato prima del lockdown “un’esperienza unica, perché dovevi stare attento a un nemico invisibile, con tutte le incertezze del caso. Le repliche del mio programma su Rai 1 hanno tenuto compagnia a tanta gente che aveva bisogno di non sentirsi sola. Le parole sono anche sentimenti, e le repliche sono state importanti”. E a proposito di sentimenti, si capisce che il divulgatore più riservato della tv per Cleopatra nutre una vera passione. “Il nome Cleopatra, significa ‘gloria del padre’ in greco. Non era egizia, teneva i capelli raccolti in una crocchia, Alessandria d’Egitto era una città greca, la troviamo in un periodo della storia in cui unisce il mondo romano e quello egizio. Con la sua morte Augusto lancia l’idea dell’Impero. Se avesse vinto lei, il mondo sarebbe greco-orientale”.
“Era una donna diversa dalle altre” dice Angela molto ispirato, “era colta, aveva frequentato l’università, parlava molte lingue: era una mamma una regina una sovrana a seconda del momento della giornata. Appena metti una donna moderna in un’epoca antica ti cambia la storia della civiltà. Il suo volto preciso non è chiaro, abbiamo chiamato i Ris, nel Museo Egizio di Torino è conservato un busto che potrebbe essere quello di Cleopatra. Forse non era neanche così bella ma era potente, forte, una figura unica. Anche la sua tomba non si trova ma a duemila anni di distanza riesce ancora a conquistare le prime pagine”.
Silvia Fumarola, Repubblica.it