Al Trooping The Colour, in onore della regina, le foto più belle arrivano dal balcone: i royal baby guardano il cielo, e regalano le facce più buffe, una smorfia dopo l’altra
Dopo la parata, tocca al saluto dal balcone di Buckingham Palace. È il giorno del Trooping The Colour, i festeggiamenti ufficiali per il compleanno della regina (ne ha compiuti 93 lo scorso 21 aprile). Da quel balcone, del resto, sono passati tutti: lady Diana, Harry bambino, la regina madre, Sarah Ferguson, Camilla, e ovviamente The Queen (quest’anno non accompagnata dal marito Filippo, 97, che si è ormai ritirato dalla vita pubblica). Ma i protagonisti sono sempre i più piccoli della famiglia.
È, infatti, dal balcone – durante la parata aerea – che i royal baby guardano il cielo, e regalano le facce più buffe, una smorfia dopo l’altra. E per la prima volta, affacciato dal palazzo reale, abbiamo visto – prima tra le braccia di mamma Kate Middleton, sempre impeccabile e poi in quelle di papà William, reduce dalla parata a cavallo – Louis di Cambridge, nono in linea di successione al trono.
Un anno compiuto da poco, Louis nel 2018 era rimasto a casa. Stavolta, invece, si è divertito a salutare la folla, vestito in un completo gemello (calzoncini azzurri e camicia bianca) a quello del fratello maggiore George, quasi 6, futuro re. Baby George, come al solito, ha invece sfoggiato il suo ormai famoso broncio con cui dà sempre la caccia ai «poracci» di mezzo mondo. Elegante e sempre più spigliata la principessa Charlotte, 4, che ricorda la bisnonna regina.
Al balcone, però in seconda fila, ha trovato posto anche Meghan, al debutto ufficiale dopo la nascita di Archie, venuto al mondo il 6 maggio scorso. Quest’anno, ovviamente, il primogenito di Meghan e Harry è rimasto a casa. Dovrà aspettare fino al prossimo anno per affacciarsi dal balcone reale insieme ai cuginetti. Presenti, intanto, anche gli altri baby Windsor: James, visconte Severn, 11 anni, figlio del principe Edoardo, sorridente nonostante il gesso al braccio e la sorella maggiore Lady Louise. La famiglia (reale) prima di tutto.
Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair