“Signore, accogli la sua straripante fragilità e la sua anima XXL”. Con questa commovente sintesi della personalità di Pietro Coccia, sua sorella suor Maria, ricordandone la sensibilità artistica e la sua testimonianza d’amore e di servizio per il cinema, ha voluto salutare oggi a Roma, nella gremitissima chiesa di Santa Maria Addolorata, il noto fotografo del cinema scomparso improvvisamente e prematuramente una settimana fa, a soli 56 anni, per un malore legato al diabete di cui soffriva. Al funerale di Coccia, oltre che grande professionista uomo generoso, colto e pervaso di bontà, accanto alla famiglia naturale, composta da suor Maria, dal fratello Benedetto e dall’altra sorella Agata, c’era anche, foltissima, la sua “seconda famiglia allargata” come l’ha definita Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale giornalisti cinematografici italiani: quella del mondo dello spettacolo, fatta da attori, colleghi fotografi, uffici stampa, giornalisti con cui Coccia conviveva nei tanti festival ed eventi cinematografici italiani e internazionali. Alle 11 dentro e anche fuori la chiesa del quartiere Coppedè che Pietro frequentava fin da bambino e che non è riuscita ad accogliere al suo interno i tanti che hanno voluto salutarlo, c’erano l’ad di Medusa film Giampaolo Letta e il presidente di Bnl Luigi Abete, gli attori Beppe Fiorello, Claudia Gerini, Madalina Ghenea, Sabrina Impacciatore, Giulio Base con Tiziana Rocca, Ilaria Spada in dolce attesa del suo secondogenito, gli amici giornalisti, gli uffici stampa, gli amici d’infanzia e, i più commossi di tutti, i colleghi fotografi, da Umberto Pizzi a Adolfo Franzò: all’uscita del feretro, salutato da un lunghissimo applauso richiesto da Laura Delli Colli durante il suo ricordo di Pietro (“salutiamolo con l’applauso di ringraziamento che meritava da vivo e non ha mai avuto, anche perché Pietro non voleva premi, né elogi, gli bastava un grazie per le sue foto e forse quel grazie non glielo abbiamo mai detto abbastanza”) i colleghi gli hanno tributato un ultimo e toccante scatto collettivo.Il funerale di Coccia è stato officiato da padre Angelo con un passo della Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi e con parole che hanno sottolineato quanto il fotografo abbia saputo diffondere nella sua vita amicizia, amore, bontà, con uno spirito di servizio che, ha detto padre Angelo, “forse ha imparato quando da bambino era nei boy scout”. Di Coccia sono state ricordate via via, da amici e colleghi, la passione per Fabrizio De Andrè, il mantra con cui rasserenava gli amici nei loro momenti di tristezza (“Dai, vedrai che faremo cose belle”), la sua passione per i viaggi, non solo quelli di lavoro per cui era un mago nel comprare in anticipo biglietti aerei a poco prezzo. La Delli Colli ne ha ricordato anche “il cuore extralarge”, la generosità, talvolta eccessiva, che l’aveva portato perfino a regalare il suo ultimo scoop, Lina Wertmuller mano nella mano con Leonardo DiCaprio a Cannes: “Il cinema e la fotografia rendono le persone sempre vive con noi, pensiamo che Pietro sia sempre in viaggio”, ha concluso Delli Colli. Per questo suo ultimo viaggio, ha ricordato commosso suo fratello Benedetto “Pietro però non aveva comprato in anticipo il biglietto, come faceva sempre, perché il Signore è così, chiama quando vuole”.Ha raccontato quindi che in questi giorni è andato a riguardare le foto di famiglia: “In quelle degli ultimi trent’anni Pietro non c’è mai, perché lui era sempre dietro l’obiettivo”. Ringraziando tutti i presenti anche a nome di sua madre, molto anziana che non era in chiesa (“questo è un funerale a cui non voglio andare”, gli ha detto), Benedetto ha chiarito che la famiglia, inizialmente intenzionata a celebrare il funerale in forma privata, ha poi ritenuto giusto non privare la seconda famiglia cinematografica dell’ultimo saluto a Pietro. E ha poi voluto raccontare anche un episodio divertente, che rispecchia l’ironia del grande fotografo: “Una volta a Natale, disse a mamma e a papà che voleva fotografarli. Loro si misero in posa uno accanto all’altro, e lui: “No, no, separati, così queste foto un giorno potremo usarle per i vostri santini”. Papà si offese un po’, mamma si mise a ridere, dicendo che Pietro aveva ragione”. Pietro Coccia riposerà nella tomba di famiglia al Verano, accanto a suo padre, il famoso latinista Michele Coccia.