Il documentario, diretto da Daniel Roher, ripercorre la storia dell’avvocato e attivista e racconta anche del tentato omicidio tramite avvelenamento dell’agosto 2020
Un documentario per raccontare l’incredibile storia del più grande oppositore di Putin. Si intitola Navalny, è diretto da Daniel Roher e racconta la storia di Alexei Navalny e il suo tentato avvelenamento. Avvocato, attivista, politico ma anche fondatore del partito Russia del Futuro e della Federazione Anti-corruzione, rinchiuso in carcere con l’accusa (mai provata) di appropriazione indebita. Il docufilm è disponibile al cinema e in streaming.
NAVALNY, IL TENTATIVO DI OMICIDIO
Il documentario, coproduzione di CNN Films e HBO Max, si concentrerà in particolare sul tentato avvelenamento avvenuto il 20 agosto 2020. Navalny, leader dell’opposizione russa e noto per le sue denunce contro il presidente russo Vladimir Putin, si trovava in aereo con la sua portavoce Kira Yarmysh, direzione Mosca, quando improvvisamente si è sentito male e ha perso conoscenza. Una volta arrivato in ospedale, l’avvocato è caduto in coma. Dopo l’appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo, alla cancelliera della Germania Angela Merkel e al presidente francese Emmanuel Macron, da parte dei parenti di Navalny, l’uomo viene trasferito a Berlino perché in Russia si teme non sia al sicuro. Il 2 settembre viene confermata l’ipotesi di avvelenamento visto che nel corpo dell’attivista viene trovato l’agente nervino Novichok, che dopo aver colpito l’organismo si disintegra. Un modo per far credere che la morte sia avvenuta per cause naturali. Ma chi ha avvelenato Navalny? E come ci è riuscito? Sono queste le domande al centro del documentario, al cinema e in streaming da oggi, 10 maggio.
NAVALNY, L’ARRESTO
Una volta ripreso dall’avvelenamento, Navalny decide di tornare in Russia, dove però verrà arrestato il 17 gennaio del 2021 con l’accusa, mai provata, di appropriazione indebita. L’avvocato e attivista si trova in carcere da quel giorno dove deve scontare una pena di nove anni. Il fondatore del partito Russia del Futuro e della Federazione Anti-corruzione continua comunque la sua contro-informazione anche dal carcere, grazie ai suoi collaboratori. Alexei Navalny negli anni ha rivelato molti segreti del governo russo, come la rete di corruzione che circonda Vladimir Putin e gli oligarchi. “Nella migliore delle ipotesi vorrei che questo film portasse alla scarcerazione di Navalny” ha dichiarato il regista del docufilm, girato come fosse una sorta di thriller. “Voglio che il nome di Navalny sia associato all’ingiustizia grottesca che viene perpetrata in Russia” ha spiegato, nella speranza di suscitare l’indignazione mondiale per l’ingiusta detenzione dell’uomo.