Roures: “Pronti ad andare all’Antitrust, ma l’ideale sarebbe il canale della Lega. L’accordo fra Sky e Mediaset cambia il mercato”. Campionato al via senza tv?
Le grandi manovre dei diritti tv. Il n.1 di Mediapro, Jaume Roures, alla Reuters ha dichiarato: “L’accordo fra Mediaset e Sky cambia completamente il mercato. Non è un problema per Mediapro. Se la concorrenza svanisce, è un problema per il mercato e potrebbe diventarlo per il calcio in Italia” . Il manager ha assicurato che presenterà entro il 26 aprile la fidejussione da un miliardo e duecento milioni e che porterà avanti la trattativa privata con i broadcaster sino a metà giugno, oltre la chiusura del bando. Mediapro comunque tenterà ancora di convincere i club che la strada migliore è quella del Canale della Lega da distribuire sulle diverse piattaforme, anche se l’attuale bando non lo consente e se una scelta del genere non convince, almeno per ora, tutti i club.
Roures si chiede anche cosa farà Mediaset e nei prossimi giorni sarà pronto per essere sentito a Roma dall’Antitrust per dare tutti i chiarimenti sul bando e chiedere anche che venga fatta luce sull’accordo Sky-Mediaset. Ma il ruolo decisivo sarà quello di Sky: a Mediapro si augurano che faccia un’offerta “consistente”, cosa che potrebbe abbreviare i tempi delle trattative. Diversamente, con un braccio di ferro, si rischia di andare ad ottobre, come è stato spiegato ai presidenti nel corso dell’ultima assemblea. Le prime giornate sarebbero senza copertura tv. Sky ha la Champions, l’Europa League, la F.1, il Moto Gp: può fare a meno della serie A? Quanto peserebbe sui suoi abbonati?
Quel che è certo è che in questa vicenda nessuno ha intenzione di svenarsi. Mediapro ha offerto oltre un miliardo a stagione e vuole guadagnare. Sky sta facendo i suoi conti, Mediaset Premium sembra in uscita di scena o al massimo potrebbe fare un’offerta opportunista, tra l’altro al buio, come ha detto più volte Berlusconi jr. Malagò comunque è ottimista, Cairo pure. Il campionato può iniziare senza tv il 19 giugno?
Fulvio Bianchi, Repubblica.it