In programma Mugarri di Lazkano e Manfred di Čajkovskij
«L’illusione di un labirinto che si dispiega e parallelamente si nasconde; il miraggio di una musica che si riconosce e allo stesso tempo si ignora, che balbetta, si afferma e si scompone in una sorta di campo di rovine di una tradizione esausta». Così il compositore Ramon Lazkano descrive il suo brano Mugarri, il cui titolo in lingua basca significa “pietra che segna la soglia”, e che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai propone in prima esecuzione italiana nel concerto in diretta giovedì 10 marzo alle 20.30 su Radio 3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata sarà poi proposta il 28 aprile alle 21.15 su Rai 5.
Ramon Lazkano – spagnolo, classe 1968 – ha ricevuto il Primo Premio di Composizione al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi, il Premio della Fondazione Prince Pierre di Monaco e il Premio Georges Bizet dell’Accademia francese di Belle Arti. Da anni riflette sull’intertestualità, sul silenzio e sull’esperienza del suono, con una particolare attenzione per la costruzione architettonica della musica. Mugarri è stato composto tra il 2009 e il 2010 su commissione dell’Orchestra Sinfonica di Navarra e della Fondazione AEOS, ed è dedicato a Ernest Martínez Izquierdo che ne ha diretto la prima assoluta il 29 ottobre 2010 a Pamplona.
Sul podio dell’Orchestra Rai è impegnato il suo Direttore ospite principale Robert Trevino: «Ramon Lazkano è uno dei più importanti compositori baschi viventi – dice Trevino –. La sua musica, che conosco intimamente, rappresenta gli anni critici del ‘divenire’ di Euskadi (i Paesi Baschi). La sua non è una musica nazionalistica, ma ‘culturalistica’. Le composizioni di Lazkano aiutano a definire la sua nazione, come la sua nazione definisce la sua musica. È un onore portare questo grande compositore tra le fila dell’Orchestra Rai per la prima volta».
Nella seconda parte della serata, Trevino propone la Sinfonia Manfred di Čajkovski, scritta nel 1885 ispirandosi all’omonimo poema di uno dei più grandi poeti britannici, George Gordon Noel Byron, noto come Lord Byron.