Filarmonica di Cardiff rimuove Tchaikovsky dal programma di un concerto

Filarmonica di Cardiff rimuove Tchaikovsky dal programma di un concerto


L’orchestra della città inglese, capitale del Galles, è al centro di polemiche per la decisione di rimuovere l’ouverture di Tchaikovsky del 1812. Rischia il ridicolo – come sottolineano le testate inglesi – per questa eliminazione di un compositore russo a causa dell’attuale conflitto in Ucraina. “L’ironia. Tchaikovsky è stato uno dei primi (e unici) compositori a evitare il nazionalismo russo e a cercare di integrare la sua musica con l’Occidente”, sottolinea Billy Binion della rivista statunitense “Reason”

La Filarmonica di Cardiff ha rimosso l’Ouverture di Tchaikovsky del 1812.

Come in queste ore stanno sottolineando le testate inglesi, prima tra tutti The Guardian, l’orchestra “rischia il ridicolo”. Il motivo dell’eliminazione di uno dei nomi più importanti della musica classica, infatti, è perché si tratta di un compositore russo, quindi la decisione è legata al conflitto in Ucraina.

L’Ouverture del 1812 di Pyotr Ilyich Tchaikovsky celebra la difesa della Russia contro l’invasione di Napoleone ed è caratterizzata da una raffica di cannoni, tra le altre cose.

Avrebbe dovuto essere inclusa nel concerto della Cardiff Philharmonic Orchestra previsto per il 18 marzo presso la St David’s Hall di Cardiff (città del Regno Unito, capitale e più importante centro del Galles) ma l’intero programma è stato abbandonato per via di ciò che sta accadendo in Ucraina. Lo riporta Matthew Weaver nel suo articolo pubblicato in queste ore sul sito di The Guardian.

Una dichiarazione sul sito web della St David’s Hall, la sede di conferenze e spettacoli che avrebbe dovuto ospitare l’evento, recita quanto segue: “Alla luce della recente invasione russa dell’Ucraina, la Cardiff Philharmonic Orchestra, con l’accordo della St David’s Hall, ritiene che il programma precedentemente pubblicizzato, inclusa l’Ouverture del 1812, sia inappropriato in questo momento. L’orchestra spera che continuerete a supportarla e a godervi il ​​programma rivisto”.

LA REVISIONE DEL PROGRAMMA

L’orchestra dice quindi addio a uno dei più grandi compositori, che oggi ha come unica “colpa” la sua nazionalità, russa…

La Filarmonica di Cardiff ha dunque rivisto il programma, cambiandolo totalmente e incentrandolo sulla sinfonia n. 8 di Antonín Dvořák, che era ceco.

Se Dvořák era ceco, chi ha deciso di non eseguire più le opere di Tchaikovsky per via dell’attuale invasione russa in Ucraina è anch’esso cieco, ma stavolta con la i.
Oltre alla nazionalità cecoslovacca di Dvořák, verranno coinvolte le nazionalità statunitensi e inglesi, visto che oltre alla sinfonia n. 8 di Antonín Dvořák verranno eseguite l’Ouverture dei Cowboys di John Williams (compositore americano) e un’esecuzione delle variazioni Enigma di Edward Elgar (inglese).

COME MAI È STATA PRESA QUESTA DECISIONE

Va ricordato che questa decisione presa dalla Filarmonica di Cardiff segue l’abbandono da parte del direttore d’orchestra russo, Valery Gergiev, costretto ad andarsene dopo aver rifiutato di condannare la Russia di Vladimir Putin.

Se il trattamento riservato a Gergiev è quello che stanno attuando anche molte altre strutture, dalle orchestre ai teatri e via dicendo, la decisione di cancellare il “povero” Tchaikovsky invece è stata accolta con grande derisione, sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti. Sia in Italia, dove ci si sta unendo al coro…

TANTE LE CRITICHE

La violoncellista Max Weiss, editrice della rivista Baltimora, ha scritto su Twitter: “Sabato abbiamo tenuto il nostro concerto degli HSO. Abbiamo iniziato il programma, opportunamente, con l’inno nazionale ucraino. Abbiamo poi suonato il Concerto per pianoforte n. 1 di Tchaikovsky”.

La scelta è stata aspramente criticata anche da Matt Duss, consigliere per la politica estera dell’ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti Bernie Sanders. Duss dichiara che la decisione della Filarmonica di Cardiff suona come “doppiamente assurda perché Tchaikovsky ha trascorso molto tempo in Ucraina e ha incorporato molta musica e storie popolari ucraine nel suo lavoro”, come riporta il giornalista Matthew Weaver su The Guardian.

Il famoso politico e scrittore britannico George Galloway ha paragonato questa mossa come la pratica del bruciare libri durante il fascismo.

TCHAIKOVSKY EVITAVA IL NAZIONALISMO

Il motivo per cui in tanti si sono uniti alla polifonia di voci che criticano e deridono oggi la Filarmonica di Cardiff è legato pure a una questione storica, nel senso che chi ha scelto di depennare il nome di Tchaikovsky per via della guerra in Ucraina forse non conosce bene la storia di questo compositore.

Tchaikovsky evitava il nazionalismo. “L’ironia. Tchaikovsky è stato uno dei primi (e unici) compositori a evitare il nazionalismo russo e a cercare di integrare la sua musica con l’Occidente”, sottolinea Billy Binion, editore della rivista statunitense Reason. E aggiunge: “Inoltre, è morto più di un secolo fa. Abbiamo perso la testa. Tchaikovsky ha composto alcune delle musiche più ricche e toccanti che abbia mai sentito. Ne abbiamo bisogno di più in tempi come questi, non di meno”.

LA SPIEGAZIONE DEL CONTESTO CHE STAREBBE DIETRO ALLA DECISIONE

Dall’altra parte, l’attuale direttore dell’orchestra, Martin May, ha voluto puntualizzare la questione, facendo luce sul contesto in cui è nata la decisione presa da lui e dei suoi collaboratori.

“Un membro dell’orchestra ha una famiglia direttamente coinvolta nella situazione ucraina e stiamo cercando di rispettare tale situazione nell’immediato. C’erano anche due pezzi a tema militare come parte del programma che ritenevamo particolarmente inappropriati in questo momento”, ha fatto sapere il direttore della Filarmonica di Cardiff Martin May attraverso una dichiarazione ufficiale.

E ha colto l’occasione per aggiungere: “All’epoca siamo stati anche informati che il titolo Piccolo russo della Sinfonia n. 2 era considerato offensivo per gli ucraini. Anche se al momento non ci sono piani per ripetere il concerto di Tchaikovsky, non abbiamo in programma di cambiare i nostri programmi estivi e autunnali che contengono brani di Rachmaninoff, Prokofiev e Rimsky-Korsakof. Quindi questa è una decisione una tantum presa con le migliori intenzioni e non c’è intenzione di escludere Tchaikovsky in particolare. È uno dei miei compositori preferiti. Siamo consapevoli che, qualunque decisione prendiamo, non andrebbe bene, quindi siamo bloccati tra una roccia e un posto difficile”.

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