Con nove candidature è l’artista donna ad averne meritate di più nella storia dei premi considerati gli Oscar della musica. Parliamo di Beyoncé che, per l’ennesima volta, sarà la grande protagonista degli imminenti Grammy Awards, la cui cerimonia di premiazione è prevista per domenica 14 marzo (da noi a partire dalle 2 di notte). Ma per la 63esima edizione dei riconoscimenti, condotta dal presentatore tv e comico Trevor Noah, gli scossoni durante il percorso di formalizzazione sono stati tanti a tal punto da mettere in discussione la fattibilità dello show: inizialmente previsti per il 31 gennaio e posticipati a causa di un picco di contagi da Covid-19, i Grammy hanno avuto anche un altro intoppo: il cantautore e produttore canadese The Weeknd, infatti, lo scorso 25 novembre ha postato un commento più che polemico accusando l’organizzazione die premi di essere “corrotta” per la sua mancata candidatura: “I Grammy rimangono corrotti. Dovete a me, ai miei fan e all’industria trasparenza”, aveva scritto l’artista. La ‘tranquillità’ dell’edizione precedente, quella del 2020 condotta da Alicia Keys in cui la star fu in principio Lizzo, con le sue otto candidature, e poi Billie Eilish con i cinque trofei portati a casa, sembra lontana.
Eppure, come avvenuto per Sanremo, lo spettacolo andrà avanti: non ci sarà pubblico nella tradizionale sede dei Grammy, l’arena polivalente Staples Center, nel cuore della metropoli californiana di Los Angeles, anche se sarà presente una esigua quantità di spettatori e un live sul tappeto rosso dove sfileranno gli artisti e i presentatori. Per quanto riguarda le esibizioni, molte invece sono state pre-registrate e verranno trasmesse come fossero in diretta, ma il numero esatto delle registrazioni non è stato svelato. In tutto, si esibiranno 22 nominati, tra i quali ci sono Harry Styles, Taylor Swift, Dua Lipa, BTS, Billie Eilish e Post Malone.
Ben Winston, il produttore esecutivo dei Grammy Awards 2021, aveva spiegato poco prima dell’ennesimo lockdown che avrebbe cercato il modo per rendere questa cerimonia la migliore di sempre, coinvolgendo anche i locali musicali fermi a causa della pandemia. “Cerco di supportarli dandogli visibilità perché è stato un anno davvero difficile per loro”, raccontava, riferendosi alle centinaia di sale da concerto ferme da mesi.
Per organizzare i Grammy Awards 2021 che vedremo, Winston, insieme al produttore esecutivo Jesse Collins, al co-produttore esecutivo Raj Kapoor, al produttore artistico Patrick Menton e ai produttori Josie Cliff, David Wild e Fatima Robinson, ha lavorato tramite Zoom: “Nessuno di noi si è mai incontrato nella stessa stanza”, ha commentato con amarezza Cliff.
I palchi saranno quattro, ognuno dei quali sarà organizzato nei pressi di quello principale dove tutti i nominati e gli ospiti di solito stazionano, mentre un quinto sarà esclusivamente riservato ai presentatori. “Uno dei nostri mandati presupponeva il fatto che i performer fossero parte del nostro team e che filmassero la loro presentazione a Los Angeles”, ha puntualizzato Kapoor, “non eravamo interessati a produrre uno spettacolo che fosse disconnesso. C’è una ‘presenza fisica’ contemplata in chi si esibisce dal vivo in una location unica. Altri spettacoli possono aver sfruttato la realtà virtuale o altri mezzi simili ma noi siamo a Los Angeles, dove di solito celebriamo i Grammy. Potrà essere stato concretizzato in modo diverso ma decisamente avrà il sapore di una cerimonia in cui le persone sono unite, insieme”.
I protocolli anti contagio sono stati previsti in maniera rigida: “Ognuno avrà un test ogni 48 ore, ognuno dovrà indossare la mascherina o la visiera di protezione, dovremo stare tra i due e i tre metri di distanza l’uno dall’altro, non si potrà gridare e il ‘traffico’ sarà ‘one way’, in una sola direzione, con i cordoli a definirlo per evitare incroci. Abbiamo trascorso innumerevoli ore a preparare questo piano poiché la sicurezza è la nostra priorità numero uno”, ha concluso Kapoor.
Repubblica.it