L’azienda ha annullato la decisione di rimuovere lo slogan, affermando che non viola la regola che vieta le minacce violente perché la frase è usata con il significato di “abbasso Khamenei”. Rimossi i contenuti a sostegno delle proteste in Brasile
L’opposizione alla protesta in Iran mobilita sempre di più i social. Netta la posizione della piattaforma Meta che controlla i servizi di rete social di Facebook e Instagram e i servizi di messaggistica Whatsapp e Messenger. Proprio su un post Facebook Meta autorizza la pubblicazione dell’incitazione “morte a a Khamenei”.
Secondo quanto riferisce il sito online della Reuters, L’ Oversight Board (l’organismo dell’azienda per il controllo dei contenuti) di Meta ha, infatti, annullato la decisione dell’azienda di rimuovere un post di Facebook che utilizzava lo slogan, affermando che non viola una regola che vieta le minacce violente perché la frase è spesso usata con il significato di “abbasso Khamenei”.
La società madre di Facebook, come riporta la Cnn in lingua spagnola, si è schierata anche contro le rivolte in Brasile che ha definito un “evento di violazione”, aggiungendo che avrebbe “rimosso il contenuto che sostiene o elogia” i manifestanti che hanno preso d’assalto gli edifici governativi.
“Prima delle elezioni, abbiamo designato il Brasile come luogo temporaneo ad alto rischio e abbiamo rimosso i contenuti che invitano le persone a prendere le armi o a invadere con la forza il Congresso, il palazzo presidenziale e altri edifici federali”, ha detto il presidente Andy Stone.
“Stiamo anche designando questo come un evento di violazione, il che significa che rimuoveremo i contenuti che sostengono o elogiano queste azioni. Stiamo monitorando attivamente la situazione e continueremo a rimuovere i contenuti che violano le nostre politiche”.