Fedez invita Vannacci nel suo podcast e gli offre una canna: la reazione del generale

Fedez invita Vannacci nel suo podcast e gli offre una canna: la reazione del generale

 

Il generale ha accettato l’invito del rapper che, qualche giorno fa, aveva dichiarato la superiorità comunicativa dell’eurodeputato della Lega su Elly Schlein

A pochi giorni dalla dichiarazione “Vannacci è dieci spanne sopra Elly Schlein per capacità comunicativa”, Fedez ha invitato il generale nel suo nuovo progetto Pulp Podcast, realizzato in collaborazione con Mr. Marra. Un invito che l’eurodeputato ha accettato senza pensarci due volte, definendosi “lusingato” di poter partecipare alla chiacchierata. “Un confronto di idee diverse, civile ed educato. Ed è una cosa pazzesca, che non si vede mai in Italia”, ha spiegato Fedez.

Su YouTube è, così, arrivata la puntata lunga un’ora e mezza e piena di argomenti che spesso – attorno alla figura di Vannacci – hanno scatenato un grande dibattito pubblico. Uno dei momenti più accesi della puntata è stato il dibattito sul nuovo codice della strada, con un focus su sostanze stupefacenti e alcol.

Fedez ha criticato le normative, definendole prive di senso, aprendo così il confronto con il generale Vannacci, che ha subito riportato l’attenzione sulle vittime della strada: “Lo scopo della legge è evitare gli incidenti. Se fumo una canna e, dopo un mese, guido, e questa cosa è scientificamente provato che non dà alcun effetto sullo stato di veglia e sulla capacità di guida, non avrebbe senso proibirlo”. Così Fedez gliene ha offerta una. “Che cos’è? Un sigaro?”, ha chiesto Vannacci. La risposta del rapper è stata: “No, è una canna! Un blunt con dell’erba“. Il generale della Lega ha rifiutato l’offerta.

“L’ODIO È UN SENTIMENTO”

Si è parlato anche delle scelte comunicative di Vannacci. Ripercorrendo i temi trattati nel suo libro, “Il mondo al contrario, il Generale ha discusso dell’importanza della libertà di espressione, elemento imprescindibile nella nostra società. Anche quando si tratta di odio: “Addirittura c’è qualcuno che pensa che l’odio non si debba pensare o esprimere. Ma l’odio è un sentimento. Come si fa a sopprimere un sentimento? È come l’amore. Se potessi sopprimere un sentimento, dovrei avere la famosa polizia del pensiero di Orwell, il che è un’assurdità. Allora, visto che l’odio è un sentimento, come l’amore e come tanti altri sentimenti umani, non lo possiamo sopprimere. Lo possiamo anche esprimere: l’importante è che questo non si trasformi in un’azione criminosa. Tra la fomentazione dell’odio e l’espressione dell’odio c’è una bella differenza”. Mr. Marra lo ha incalzato, accusandolo di usare una comunicazione che strizza l’occhio all’estrema destra. Il Generale ha risposto: “No, non specificatamente”.

L’ATTUALITÀ E LA GUERRA IN UCRAINA

Anche l’attualità ha avuto il suo spazio. Si è discusso della guerra in Ucraina, con Vannacci che ha offerto una visione personale delle possibili conseguenze della salita di Trump alla presidenza americana. Ha ipotizzato che una riduzione delle risorse inviate al conflitto potrebbe contribuire alla sua cessazione.

Ha poi criticato l’incoerenza della sinistra italiana, che si dichiara pacifista ma firma risoluzioni, come quella approvata giovedì scorso a Strasburgo, che permettono il proseguimento della guerra. Vannacci ha affermato che è fondamentale avviare una negoziazione partendo dal presupposto che la Russia non abbandonerà mai i territori ucraini, e ha aggiunto: “La pace giusta nella storia dell’umanità non è mai esistita: esiste la pace dei vincitori. I principi valgono fino a che rispettarli non comporta di calpestarne altri ancora più grandi. Continuare a far morire delle persone senza raggiungere un risultato è calpestare un principio ancora più importante: il diritto alla vita”.

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