Il coming out? Sono stato costretto

Il coming out? Sono stato costretto

“C’era qualcuno che mi impediva di essere me stesso, sotto tanti punti di vista, perché dal momento in cui blocchi l’aspetto della sessualità, vuol dire che blocchi tutto, è come una piccola palla di neve che rotolando diventa immensa. Fosse stato per me, per quanto sono riservato, il famoso coming out non l’avrei mai fatto. Però purtroppo mi sono trovato in un momento particolare della mia vita: o lo facevo io stesso o qualcuno lo avrebbe fatto per me in un modo brutto”. A confessarlo è Gabriel Garko, ospite di Nunzia De Girolamo a ‘Ciao Maschio’, in onda sabato 9 novembre in seconda serata su Rai 1.

“Devo dire che mi sono liberato di un grandissimo peso”, dice l’attore. “Forse in tanti hanno pensato che io volessi spettacolarizzare questa cosa, ma non era il mio intento. Io volevo solo sfuggire da qualcosa e l’ho fatto in un modo per me dignitoso per poi tornare a lavorare come se nulla fosse successo. Questo era il mio più grande obiettivo”, spiega.

Secondo l’attore “fino a quando esisterà il coming out, significa che non si è realmente liberi. Se qualcuno deve sempre denunciare quali sono le proprie preferenze. Io ho sempre detto, per quale motivo un etero non deve denunciarsi come tale, o per quale motivo un etero non deve denunciare quello che gli piace fare. Ognuno è quello che vuole essere”, conclude.

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