I System Of A Down tornano dopo 15 anni: due singoli contro la guerra in Nagorno Karabakh

I System Of A Down tornano dopo 15 anni: due singoli contro la guerra in Nagorno Karabakh

Lʼesplodere del recente conflitto ha spinto la band a mettere da parte i dissidi personali e pubblicare due nuovi brani i cui proventi andranno tutti allʼArmenia Fund

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Da anni i fan e la stampa parlavano di un possibile ritorno di quella che è una delle rock band più amate al mondo, certificata multiplatino e vincitrice di un Grammy, e di recente erano state fatte ipotesi su quando effettivamente sarebbero tornati in studio. La spinta è arrivata da un evento tragico. Daron Malakian (chitarre, voce), Serj Tankian (voce), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria) hanno pubblicato così i primi due brani inediti dopo 15 anni, prodotti da Malakian, che ha anche scritto la musica e i testi.

L’iniziativa però è arriva dal batterista John Dolmayan, profondamente scosso dagli attacchi a sorpresa ingiustificati e dai bombardamenti di civili perpetrati da Azerbaigian e Turchia. “Ho scritto ai miei compagni ‘non importa cosa pensiamo l’uno dell’altro, non importa quali problemi ci siano stati nel passato, dobbiamo metterli da parte perché quello che sta accadendo è più grande dei System Of A Down e più grande di tutti noi – spiega -, dobbiamo fare qualcosa per sostenere il nostro popolo”.

Insieme, in una successiva call, tutti i membri del gruppo hanno espresso la stessa preoccupazione e convenuto sull’importanza vitale di aiutare in qualche modo, nel modo in cui conoscevano meglio: la musica. “Le aggressioni e le ingiustizie continue contro il popolo armeno in Artsakh e in Armenia da parte dell’Azerbaigian e della Turchia sono una violazione dei diritti umani e un crimine di guerra – ha affermato Tankian – Tutti noi System ci rendiamo conto che questa è una battaglia esistenziale per la nostra gente, quindi è molto personale per noi. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è che il mondo metta da parte la politica e sostenga l’Armenia sanzionando la Turchia e l’Azerbaigian e riconoscendo l’Artsakh”.

Nel video di “Protect The Land” sono presenti filmati recenti delle proteste e dei combattimenti sul campo in Artsakh, rivisitati in modo molto personale. Come sempre, Odadjian ha prodotto il video musicale e ha curato la copertina e la grafica del progetto: “Volevo mostrare l’unione della nostra gente in tutto il mondo per una causa comune, illustrando il potere in numeri – ha spiegato – quindi abbiamo riunito persone di tutte le età e professioni che credono e lottano per questa stessa causa. Una cosa è avere un’idea, ma vederla prendere vita come è successo con questo video, è stato semplicemente incredibile”.


Tgcom24.mediaset.it

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