Aveva 87 anni. Volto popolare aveva lavorato in 150 film vincendo il César per ‘Che la festa cominci…’, ‘L’uomo del fiume’ e nel ’99 il premio alla carriera
L’attore francese Jean Rochefort è morto all’età di 87 anni. Lo hanno annunciato i familiari. Rochefort, uno degli interpreti più popolari del cinema francese, famoso per la sua voce e i suoi baffi, era stato ricoverato in un ospedale parigino dallo scorso agosto.
Jean Rochefort era nato a Parigi il 29 aprile 1930. Nel ’49 entrò nel Centre d’Art Dramatique de la rue Blanche e in seguito nel Conservatoire national supérieur d’art dramatique e qualche anno dopo nella Compagnie Grenier Hussenot. Lavorò in teatro, al cinema e anche in tv. Nei primi anni Sessanta, mentre girava Cartouche (1962), scoprì la passione per i cavalli, che lo portò a diventare consulente di equitazione per la tv francese. Diventò un allevatore di cavalli e acquistò un maneggio, Le Haras de Villequoy.
Nel 1972 ottenne un ruolo di rilievo nel film La divorziata, una coproduzione franco-italiana in cui recitò a fianco di Annie Girardot. Successivamente fu diretto da Bertrand Tavernier in due film con Philippe Noiret, L’orologiaio di Saint-Paul (1974) e Che la festa cominci… (1976): per quest’ultima interpretazione vinse il suo primo César come attore non protagonista. Nello stesso anno ottenne un grande successo nella commedia Certi piccolissimi peccati, nel ruolo di un un marito infedele in crisi di mezza età. Altro film importante fu L’uomo del fiume, che valse a Rochefort il secondo César, questa volta come miglior attore nel 1978. Da ricordare anche la sua interpretazione in Tandem dove venne affiancato da Gérard Jugnot, e nel quale interpretò il ruolo del presentatore Michel Mortez, personaggio introverso apprezzatissimo dalla critica. Nel ’99 ricevette il César alla carriera.
Nel 2000 il film The man who killed Don Quixote di Terry Gilliam, nel quale aveva un ruolo da protagonista, dovette essere annullato per colpa di una doppia ernia del disco e una prostatite che colpirono l’attore, oltre che per problemi legati alla produzione. Tra i vari Don Quixote che si sono alternati nel progetto, ha ricordato di recente Gilliam che non ha ancora abbandonato l’idea di realizzarlo, “il ricordo forte è quello dello squisito Jean Rochefort. Sette mesi per studiare l’inglese, un impegno totale travolto dalla tragedia di quella malattia che pose fine a tutto. Una vicenda in linea con il mondo di Don Chisciotte, personaggio destinato a vivere nella sofferenza”. Sulla travagliata produzione fu girato poi il documentario Lost in La Mancha.
La sua ultima interpretazione fu in un film del 2015, Florida, di Philippe Le Guay. “Risparmierò il pubblico, non voglio fare film dell’orrore”, disse intervistato da radio Europe 1, aggiungendo: “Se devo avere il ruolo di un vecchietto in un angolo che agita le mani vicino al caminetto, meglio fermarsi”. Nel 1960 sposò Alexandra Moscwa, dalla quale ebbe due figli: Marie (1962) e Julien (1965). In seguito ebbe un figlio, Pierre, dall’attrice Nicole Garcia, Pierre Rochefort, che ha intrapreso la carriera di attore e cantante. Dalla seconda moglie Françoise Vidal ebbe infine le figlie Louise e Clémence.
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