
di SILVIA FUMAROLA

Scenografia con i flani dei film introvabili, ritagliati negli anni. “Stracult“, spiega il critico, «nasce dalla passione per il cinema degli anni 60 e 70 e voglio dire il cinema tutto, nel suo insieme, senza snobismo: quello d’autore, dei divi e dell’ultimo ignoto caratterista. Non dimentichiamoci che molti film italiani e molti dei nostri registi sono stati più amati all’estero che in Italia. Sergio Leone è stato un visionario, ha reinventato il western, ma lo hanno capito prima gli americani. Una volta l’estate c’era una programmazione ricca in città e anche nelle arene, quando eri in vacanza potevi recuperare i film persi durante l’anno. Oggi il cinema di genere, popolare, quello che creava un legame forte col pubblico, è sparito. Era il cinema preferito dalla gente che ha pianto la morte di Bud Spencer. Quei film che incassavano miliardi, spariti dal grande schermo, sono stati sostituiti dalle serie tv. Gomorra è il nuovo cinema di genere e il piccolo schermo crea un nuovo divismo: gli attori sono amatissimi».
Studio affollato, con The Pills (Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi), Maccio Capatonda, Herbert Ballerina e Nino Frassica che propone i suoi sketch («Mi ha scelto, sono due anni che sta col nostro gruppo e mi fa immensamente piacere», dice Giusti), Stracult ospiterà, tra gli altri, Gabriele Mainetti con Fabio Testi, la pornostar Valentina Nappi con Daniela Poggi e mCatherine Spaaka anche Enrica Bonaccorti, Claudio Amendola con Claudio Bonivento, Gigi e Andrea. «Mi piace l’idea del salotto “schizofrenico”, in cui c’è spazio per tutti e tutti possono confrontarsi.
Faremo sei puntate in studio e due speciali dalla Mostra di Venezia» racconta Giusti «poi dal 16 settembre arriverà Stracult 2.0 e andremo in onda tutto l’anno il venerdì. Con me tornerà Andrea Delogu».
Repubblica