LOTTA ALLA MAFIA SENZA RETORICA, ECCO IL FILM SU FELICIA IMPASTATO

LOTTA ALLA MAFIA SENZA RETORICA, ECCO IL FILM SU FELICIA IMPASTATO

Applausi all’Auditorium Rai per l’anteprima della pellicola in onda domani su Rai Uno

Felicia-ImpastatoIl pubblico dell’Auditorium della Rai non ha risparmiato applausi all’anteprima palermitana del tv movie “Felicia Impastato”, in onda su Rai1 martedì 10 maggio alle 21.15, un giorno dopo il trentottesimo anniversario della morte di Peppino Impastato. Il film era già stato presentato qualche giorno fa in anteprima nazionale nella Nuova Aula dei Gruppi parlamentari in presenza dei presidenti del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini. Domenica 8 maggio alla sede siciliana della Rai, ad accogliere la protagonista Lunetta Savino, il direttore Salvatore Cusimano e la partecipazione entusiasta dei presenti in sala, che hanno apprezzato l’antiretorica del film tv di Giancarlo Albano, realizzato in co-produzione da Rai Fiction e la “11 Marzo” di Matteo Levi: il lavoro si concentra sulla figura di Felicia, la mamma coraggiosa di Peppino Impastato, che prende le distanze dalle premure di circostanza dei parenti mafiosi e cerca “non vendetta ma giustizia”, dopo l’assassinio del figlio, a Cinisi, il 9 maggio 1978, indicando dal primo giorno Gaetano Badalamenti come mandante dell’omicidio, condannato all’ergastolo nel 2002. Al fianco di Lunetta Savino, nei panni del fratello di Peppino, Giovanni Impastato, l’attore palermitano Carmelo Galati, che definisce la pellicola “una storia di legalità, lotta e passione civile”. Presenti in sala anche Paride Benassai, Sergio Vespertino, la fotografa di scena Floriana Di Carlo, Mario Crispi, fondatore del gruppo Agricantus che ha composto le musiche e Felicetta, la moglie di Giovanni Impastato. “Dove finisce ‘I cento passi’ – dice la Savino – inizia ‘Felicia Impastato’ che copre un arco di tempo di ventiquattro anni. Per misurarmi con questa donna così forte mi sono documentata, ho passato molte ore con i familiari, ho visto tutti i filmati che la riguardavano. Mi ha colpito profondamente la sua intelligenza così come la sua espressività, dai suoi silenzi a certi sguardi diretti, ma anche la sua ironia. Mi sono resa conto che in questo cammino così lungo e faticoso verso la verità, Felicia prende in qualche modo il testimone di Peppino, liberandosi completamente dai condizionamenti e aprendo quella che poi diverrà la Casa Memoria”. Molti nel film le chiedono “Da dove prendi la forza?”. “La prende appunto da questa “eredità” e anche dai pochi, ma ottimi, compagni di viaggio, a partire da Giovanni, che si trova schiacciato dalla personalità della madre e del fratello, ma che a tutti i costi vuole fare la sua parte”. E poi Felicetta, gli amici di Peppino, Umberto Santino, fondatore e direttore del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, e tutti i magistrati che incontra, a partire da Rocco Chinnici fino a Franca Imbergamo, che riapre il caso, interpretata da Barbara Tabita. “Siamo stati lontani dal melodramma e da scivolate lacrimose, grazie agli interpreti, tutti ottimi attori, e una sceneggiatura asciutta, scritta dalla stessa sceneggiatrice de “I Cento Passi”, Monica Zapelli con Diego De Silva, e in collaborazione con lo stesso Giovanni Impastato”, conclude l’attrice. Ospite in sala anche il magistrato Nino Di Matteo che, chiamato sul palco dal direttore Cusimano, ha detto: “Questo dà alla Sicilia l’orgoglio che non dobbiamo perdere, quella di essere stata la terra dov’è nata la vera antimafia. Pensare che martedì tanti italiani vedranno questo film mi conforta. Avete ricordato a tutti che l’antimafia è un sentimento di libertà e che nessuno potrà mai mortificare la dignità e il coraggio di uomini e donne che si contrappongono e si continuano a contrapporre alla mafia”.

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