(di Federica Zito) Artisti 7607, la società che tutela e gestisce i diritti connessi degli attori in Italia e nel mondo, ha citato in giudizio la piattaforma Netflix, il motivo? difendere la dignità degli attori e ottenere un compenso adeguato e proporzionato alla categoria, un compenso come stabilito dalla legge. Il punto è che i salari garantiti di Netflix non sono dignitosi, non danno il giusto il valore agli artisti, questa azione legale da parte di “Artisti 7607” è una mossa simile allo sciopero USA di attori e sceneggiatori avvenuto alcuni mesi fa.
A tal proposito molti sono gli attori italiani intervenuti tra cui Neri Marcorè, Elio Germano (in foto) e Valerio Mastandrea che hanno espresso il loro sostegno a questa iniziativa.
“Le scelte che vengono fatte oggi riguardano tutti e avranno ripercussioni sul presente e sul futuro di tanti artisti e di tante generazioni. Anche quelle che verranno dopo di noi, quindi a brevissimo’’, ha dichiarato Valerio Mastandrea.
Elio Germano: “Proprio le piattaforme che trattano e sfruttano dati si rifiutano, grazie al loro strapotere economico e contrattuale, di fornirci i dati previsti dalla normativa e di corrispondere conseguentemente i compensi agli artisti. E parliamo di multinazionali i cui ricavi vengono esclusivamente dallo sfruttamento di opere audiovisive”.
La richiesta degli attori è che il loro compenso sia proporzionato ai ricavi che genere il colosso Netflix. Non è la prima volta che un colosso mondiale è protagonista di un fatto del genere. Ricordiamo l’anno scorso il caso degli attori di Hollywood, che hanno scioperato per quasi 118 giorni, una protesta che ha visto chiudere per molto tempo la maggior parte dei set televisivi e cinematografici. Anche qui il motivo riguardava, oltre che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale al posto di interpreti veri, il salario troppo basso. La protesta ha poi portato ad ottimi risultati come l’aumento dei residuals, diritti che gli autori devono percepire ogni qual volta i loro film vengono diffusi sulle varie piattaforme.
Si spera che anche l’azione legale intrapresa da Artisti 7607 vada avanti e che gli attori facciano sentire la propria voce e le proprie ragioni, portando un cambiamento positivo anche qui in Italia, perché il lavoro si paga e sebbene i guadagni siano già molto anni, è giusto che piattaforme grandi come il colosso Netflix si attenga a ciò che è stabilito per legge.
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