Non una commedia ma una tragicommedia: Carlo Verdone ne è perfettamente consapevole, da sempre ci scherza sopra. L’affetto invadente dei suoi fan, il suo sguardo ironico, quella capacità di distaccarsi dalle cose che capitano sotto i suoi occhi con sarcasmo e un secondo dopo bonariamente ricomprenderle, sono alcuni aspetti della sua esistenza pubblica mentre prova da sempre a difendere con riservatezza quella privata. Ce n’è per dieci puntate, tante sono quelle di Vita da Carlo, il progetto annunciato nel gennaio 2020 e che a breve sarà sul set. Una serie Amazon Original (prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis, Filmauro), versione romanzata della sua vita, secondo quanto apprende l’Ansa, dunque un documentario in cui Verdone interpreterà se stesso ma fino a un certo punto e ci saranno anche camei dei suoi “amici” di cui però al momento non si conoscono i nomi. La serie approderà in streaming su Prime Video (dove attualmente altre produzioni italiane sono Lol: chi ride è fuori, Celebrity Hunted, Tutta colpa di Freud e Made in Italia) in autunno. “Ora. Sopralluogo a Fregene per la serie Vita da Carlo. Primo ciak metà maggio. Sono sulla spiaggia di fronte alla villa di Alberto Moravia che la abitò fino al 1974. Un piacere indescrivibile potersi per un attimo togliere la mascherina all’aria aperta. Un abbraccio a tutti da un litorale pieno di sole e leggero vento”: così lo stesso Verdone cinque giorni fa ha annunciato le riprese imminenti.
Oltre 85mila like e 3900 commenti: basta leggerli per trovare quello spaccato verdoniano di cui lo stesso autore parla sempre, si va da persone che ringraziano “per le risate terapeutiche” fatte fare alla moglie malata a chi si propone come comparsa, chi ricorda incroci con Verdone in tempi lontani e all’insaputa ovviamente del nostro, chi ricorda l’infanzia, chi recita le battute dei film: “Aoò stai con gli amici del giro der vikingo a Fregene?”, dice un utente citando Acqua e sapone. Tra la valanga di interventi tutti affettuosi c’è persino Bruno Bozzetto, un maestro dell’animazione, che scrive una sorta di accorato appello a Verdone che ammira sommamente per conoscersi.
Ciak dunque a metà maggio e sopralluoghi in corso in questi giorni non solo a Fregene, ma in tante altre località. Da un’idea di Nicola Guaglianone e Menotti (Roberto Marchionni) – il duo che ha firmato Lo chiamavano Jeeg Robot – Vita da Carlo è sceneggiato da loro, con Verdone ovviamente e il fedele Pasquale Plastino ed è anche il debutto del regista di Bianco, Rosso e Verdone in una serie tv, in un anno che ha visto l’uscita in libreria dell’autobiografico La carezza della memoria (Bompiani), mentre il nuovo film, pronto e inedito, Si vive una volta sola, è diventato il simbolo del cinema in sala, silenziato dal Covid. “Sarà divertente perché avrò la grande libertà di raccontare senza freni il mio pubblico e il mio privato. Se qualcuno mi seguisse durante una mia giornata tipo almeno 4-5 volte avrebbe boati di risate”, aveva detto il regista presentando il progetto. “È una sfida con me stesso: riuscire ad essere traducibile fuori dell’Italia, devo incuriosire anche chi in altri Paesi non mi conosce. Ma sono sicuro di farcela a farmi capire chi sono e lo farò essendo estremamente sincero. Sarà una specie di autoanalisi filmata. Chi non conosce la mia vita non può capire: da tanti anni sono un punto di riferimento per cose incredibili”.
Verdone è una miniera di aneddoti: “Non ho un taccuino, io ho una Treccani di aneddoti. La follia abita sotto casa mia, è un continuo. Un mese fa – aveva raccontato – mi ferma una persona: ‘lei c’ha bisogno di un Papa? E mi presenta un tipo vagamente somigliante a Wojtyla. E poi: gli interessa Ratzinger? E dalla macchina esce un tale pure lui somigliante che mi dice ‘se vuole parlo anche tedesco’. Ma vi rendete conto?”.
Una parte importante di Vita da Carlo sarà relativa alla sanità. “Ho la fama di povero ipocondriaco, mentre sono un appassionato serale che studia gli atti dei congressi medici e avendo azzeccato sei diagnosi importanti sono molto richiesto: all’ora di cena c’è sempre qualche amico che mi chiama chiedendo consigli persino di ginecologia e mammografie che non sono terreno mio, mentre su gastroenterologia, reumatologia e sistema nervoso ho una grande competenza. Poi certo, dico sempre di chiedere conferma al medico, ma siccome ci prendo cominciano ad odiarmi. Insomma ho una vita movimentata e questo racconterò”.
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