Il genio dietro gli effetti speciali di Blade Runner e di altre pietre miliari del cinema di fantascienza come 2001 Odissea nello Spazio, Incontri ravvicinati del terzo tipo e Star Trek, è morto all’età di 79 anni a causa di un tumore al cervello. A darne l’annuncio sui social, sua figlia Amy
Il regista statunitense Douglas Trumbull aveva visto cose che noi umani non potevamo immaginare, ce le ha mostrate e ci ha imprigionati dentro i nostri sogni di altre realtà. Era lui l’uomo dietro gli effetti speciali di Blade Runner e di altre pietre miliari del cinema di fantascienza come 2001 Odissea nello Spazio, Incontri ravvicinati del terzo tipo e Star Trek: Trumbull è morto all’età di 79 anni.
L’ANNUNCIO DELLA FIGLIA SUI SOCIAL
A dare l’annuncio della scomparsa è stata la figlia: “Mio padre è morto al termine di una battaglia fiera contro un tumore al cervello“, ha scritto Amy Trumbull su Facebook. Trumbull, ha aggiunto Amy e non si può non essere d’accordo, era “un genio assoluto e un mago”, in grado d’immaginare e realizzare effetti speciali che ne hanno fatto un pioniere nella storia del cinema.
Ancora giovanissimo, dal 1966 al 68 lavora agli effetti speciali da Oscar di 2001: Odissea nello spazio (1968) di S. Kubrick, occupandosi sia della costruzione dei modellini delle astronavi sia dei trucchi ottici, per i quali mette a punto una speciale mdp (la slit-scan camera, che consente un tempo di esposizione di un minuto a fotogramma), con cui vengono girate le inquadrature finali dell’astronauta risucchiato nello spazio. In seguito firma altre prestigiose collaborazioni con S. Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo, 1977), R. Wise (Star Trek, 1979) e R. Scott (Blade Runner, 1982) e gira due lungometraggi: 2002: la seconda Odissea (1972), film fantaecologico ambientato su un’astronave popolata da piante e robot umanizzati, e Brainstorm – Generazione elettronica (1984), antesignano del filone cyber, le cui riprese sono state funestate dalla misteriosa morte della protagonista N. Wood.