Il futuro della tv è in una sfilza senza fine di episodi che parlano di guerre, avventure, amori. Del resto il piccolo schermo, in versione tradizionale o in streaming on demand, sta cavalcando da tempo la preferenza del pubblico per le serie tv e si fa presto a intuire il trend grazie ai sempre nuovi titoli al debutto on air.
Ma adesso lo confermano anche i numeri elaborati da Fx Networks, divisione del gruppo americano 21st Century Fox (quello di Rupert Murdoch al centro dell’integrazione con Disney guarda caso), secondo cui nel 2017 è stato raggiunto un nuovo picco di serie tv distribuite: 487 contro le 455 del 2016. E per l’anno appena iniziato, tra consolidamento di studios hollywoodiani e investimenti al rialzo da parte delle piattaforme streaming, le stime non prevedono inversioni di tendenza. Anzi.
Intanto, dai numeri 2017 emerge che a spingere il filone serie tv sono state soprattutto le piattaforme online alla Netflix e Amazon (passate da 90 titoli distribuiti nel 2016 ai 117 mandati on air nel 2017). Aumentano il loro impegno, ma meno rispetto al passato, anche le televisioni tradizionali via etere (da 146 a 153) così come le tv via cavo a pagamento (da 36 a 42). Diminuisce invece la quota, che rimane però maggioritaria sul totale, delle emittenti via cavo che non richiedono agli utenti una sottoscrizione a pagamento (da 183 a 175). Insomma, il risultato finale è che su 487 produzioni poco meno di un quarto sono state appannaggio delle piattaforme online.
Giusto a ribadire l’entità della concorrenza creata dal nulla dalle nuove emittenti ma anche per ricordare che solo da qualche anno il pubblico ha scoperto il suo amore per le serie tv. Infatti, rispetto al 2002 questo genere di spettacolo è aumentato del 168% e, rispetto al 2010, del 126%. Cosa c’è alla base di questo exploit? Un pubblico che divora ogni tipo di contenuto tradotto in serie tv, dal poliziesco The Shield al monarchico The Crown, passando per il fantasy Game of Thrones o l’orwelliano The Handmaid’s Tale.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi